Angelo Brucculeri - Il problema della terra

- 21 - altri dànno una smentita alle affermazioni del De Laveleye (1). Gli stessi Mir della Russia e gli Zadruga dei Serbi, l' Allniende dei cantoni svizzeri ed altre forme di possessione collettiva sono ben altro che sopravvivenze di un antico comunismo agrario, come pensa il De Laveleye, ma piuttosto istituzioni di data relativamente recente. In generale può affermarsi che non vi è nessun popolo che abbia raggiunto un grado qualsiasi di civiltà in cui non si trovi la privata proprietà_ del suolo. E se s'incontra fra i popoli la proprietà collettiva, insieme con_questa trovasi quella individuale e privata. Insieme con l' ager popul.ti, o I'ager publicus, esiste l'ager privatus, l'herediuni (2). Che se storicamente sono infondate le conclusioni del De Laveleye, non sono meno false sotto ' il rispetto logico. Dato pure che la storia dell'agricoltura ci dimostrasse come un fatto comune fra i popoli primitivi, il collettivismo agrario, si potrebbe da questo fatto concludere per la ragionevolezza o per la necessità del ritorno a quel regime che la civiltà ha sorpassato, condannato e soppresso? Ma la schiavitù, il despotismo, la di- } visione delle caste, l'idolatria, che hanno fra gE (1) In Revue des qu.estiotts histo1,iques. Aprile, 1889. E nella sua opera La cité antique 3a edit., p. 335, dice: • Les populations de la Grèce et de l'ltalie, dès l'antiquité la plus haute, ont toujours connu et pratiqué la propriété privée •· (2) V. V ARRONE, De re rustica, I, 10, 2. B bi oteca Gino Bianco

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