Angelo Brucculeri - Il problema della terra

- 160 - transitorie di compartecipazione, la propr~età reale, completa, definitiva della terra». Deve. adun- - que il coltivatore attra_versare delle forme transitorie, perchè possa svolgere e rivelare le sue capacità ed attitud,ini. Lo Stato allora dovrà incoraggiare e favorire quei contratti con cui i salariati possono ascendere a partecipanti o a mezzadri, e questi a fìttabili autonomi, e 'i :fìttabili a I • • propnetan. *** Se un concetto di gradualità deve presiedere alla preparazione della piccola proprietà, alla sua determinamone deve sovrastare, come è chiaro, un concetto di moralità sociale o di giustizia. La confiscazione e la espropriazione delle grandi tenute per « sproletarizzare » la campagna non può essere un lecito esped~ente per la diffusione 'della piccola pro,prietà, fuori, s'intende, di quei casi in cui può, secondo il diritto comune; invocani il principio dell'al'to dominio. Il che avviene soltanto quando o la necessità pubblica o la pubblica utilità lo domanda. E' strano che taluni dei nostri organizzatori, a cui del resto non neghiamo dirittura di intenzioni e lodevole ardore per la causa degli umili coltivatori dei campi, possano in nome della socfologia cristiana proclamare dei principii che la morale rigetta recisamente. Il principio che la terra dev'essere di chi la lavora - come per citare un esempio, venne mBibl oteca Gino Bianco

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