Angelo Brucculeri - Il problema della terra

- 127 - sibilità della sua politica, il s~o carattere conseryatore in mezzo a popoli che paiono campi sperimentali per sistemi politici sempre_ nuovi e pericolosi? Queste ragioni tuttavia non bastano a convincere gli avversarii della grande proprietà. Senza dubbio una classe che non è assillata dal bisogno del lavoro, ed ha a sè dintorno l'abbondanza .e il benessere, si trova nelle condizioni più vantaggiose per applicarsi agli- esercizi intellettuali e preparare così le intelligenze più capaci alla direzione e al governo. Ma anche la cittadinanza ateniese e romana, favorite da un'organizzazione economica che era fondata sullo sfruttamento della :numerosissima classe degli schiavi, allinearono nel corso della storia .una schiera di filosofi., oratori, esteti, condottieri, politici, legislatori. Eppure chi mai oggidì oserebbe approvare, non dico nel pieno giorno della pubblicità, ma anche nel segreto impenetrabile del suo pensiero, la tesi di Aristotile, che trovava ragionevole quell'odioso ed ingiusto istituto della schiavitù? *** Noi non intendiamo escludere dalla grande proprietà ogni effetto socialmente benefico, anzi ammettiamo che sotto questo rispetto essa ha reso pure un utile contributo .alla società. Ma è tuttavia certo che le sue benemerenze sociali scomBibl oteca Gino Bianco

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