Angelo Brucculeri - Il problema della terra

- IO - Considerare a questo modo il problema della terra, fino a restringerlo ad un problema tecnico, è uno sconoscere la interdipendenza e l'intima connessio.ne delle quistioni economico-sociali. Per noi i due problemi, benchè speculativamente distinti, praticamente si confondono insieme, giacchè il primo dipende dal secondo in modo che l'uno non può essere sciolto se non in ordi_ne all'altro. La terra, alma parens frugurn,, è la grande riserva economica, di cui Dio ha dotato ia farnj 1slia umana, perchè questa, usandone i frutti, potesse alimentare, protrarre, difendere, rallegrare la vita (1). Così lo scopo finale della terra, la precipua ragione di essere nelle attinenze con l'uomo, la sua propria e naturale « funzione >> è l' « utilizzazione » economica. Tutti i problemi, che in un modo o in un altro la riguardano, debbono subordinare le loro soluzioni alla sua funzione produttiva. Un ordinamento giuridico, un processo tecnico, un frazionamento del suolo che ne frustrasse il fine, che riuscisse ad impedire, a menomare, alterare quel rendimento che la società ha bisogno e diritto di chiedere, non può essere ragionevolmente consentito, ma deve piuttosto sostituirsi con altre disposizioni giuridiche, altri procedimenti tecnici, (1) Salmo CXIII, 16: • Terrn,n autem dedit filiis hominu,11 •. Cfr. Genesi I, 28 e 29: • Replete terram et subiicite ea111..• •• B bi oteca Gino Bianco

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