Angelo Brucculeri - Il problema della terra

102 - battere e vincere, ma senza una mano vigorosa, senz,a un animo intraprendente a che valgono quelle armi? La grande proprietà, ammesso pure che goda una maggiore probabilità di acquistare quelle cognizioni che la scienza e la técnica hanno elaborato, dato pure che non difetti di capitali, ha al tempo stesso delle volontà so1erti e risolute? Perchè si debba preferire la grande proprietà bisognerebbe dimostrare che essa abbia la virtù taumaturgica di creare volontà animose e capaci. Evidentemente, questa dimostrazione non è agevole, anzi impossibile, giacchè è palmare 1) assenza di relazioni causali fra la ricchezza e le naturali attitudini dei suoi possessori. Se invece volessimo consultare la storia e l'esperienza, non ci sarebbe difficile notare quanto di frequente le grandi possessioni siano toc-cate a uomini di volontà gracile, fiacca, sdegnosa _della vita rurale, indifferenti anche del loro stesso tornaconto, . destituite d'ogni stimolo che non fosse quello della vita comoda, talora anche peggio. Perciò lo Smith poteva scrivere: « Nei tempi di disordine... il gran proprietario era sufficientemente occupato in difendere i suoi territori o in estendere la sua giurisdizione ed autorità sopra quella dei suoi vicini. Egli non aveva agio di attendere alla cultura e al miglioramento della terra. Quando le leggi e l'ordine stabiliti gli diedero quest'agio, egli spesso mancò dell'inclinazione e quasi sempre della neBibl oteca Gino Bianco

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