N. Fulvi, G. Manuzzi - Trattato della messa e della maniera di asssistervi ...

<(11)> tlivotamenle alla Messa ! E poi si canta il Vangelo ; c allora tu debbi pensare che questi sono i santi comandamenti, che il Signore fa leggere al popolo suo; ne' quali è la via di tanta profezione. Dèbbiti ingc- . gnare d' intenderlo, se tu puoi ; e se no lo intendi, ascoltalo con divozionc, pcrchè t' ::~mmaestra il Signore nell' anima tua. E di' quello medesimo. Anche, se tu vorrai, lo potrai intendere nella predica. E poi si dice il Credo in unum deum ; c si dee intendere che noi dobbiamo con tutto il quo1·c confessare la verace fede, e sì della divinità di Cristo per dodici articoli della nostra santa fede cattolica, e con allegrezza il confessiamo colla bocca. E poi si volge il prete, c dice : DI'ate per mc fratelli. Allora dobbiamo pregare Iddio per lui divotamente c teneramente ; imperò che egli va in nostro servigio, e comc nostro procuratore e avvocato, in nel cospetto di Dio, a pregare che riceva il sac.rificio c l' orazione del popolo suo. E poi dice il prete: Su1·sum corda; cioè a dire, lev::~tc su tutti e (l) vostri quori a Dio. E tu così <.l ebbi fare, acciò che non si dica bocia (2), quando si risponde: Habemus ad dorninum; c così colla mente levata debbi pregare il Signore Iddio, che mandi il Figliuolo a noi, che ci ' 'ìciti (5) in pace del suo amore. Compiuto il prefazio, (4) si dice sanc~us, cioè quel canto che continovo dicono gli angioli in vita eterna (1) Cioè i. Di, c per i, articolo, come di cl , per il , vedine esempi nel mio Vocabolario . (2) Gioe bugia, cambiato r u in o, c il g in c. (3) Cioè vis iti . (4) l/ testo ha profazio .

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