Augusto Aglebert - Della sovranità del voto popolare e del diritto pubblico

ao u Non si può ripeterlo abbastanza, dice il P. Ventura, il pesce dicevano gli antichi non incomincia a mandar fetido odore che dal capo Piscis a capite fetet, Le rivoluzioni cbe rovinano il potere, cominciano sempre nelle reg.ioni del potere; e non è che dopo che il potere si è rivoltato contro la giustizia che 'deve al popolo, che il popolo gli nega la sua fedeltà. Ha egli questo potere, questo diritto di dolersi d i quel popolo che non rispetta le sue volontà, dopo che ha dato egli medesimo l' esempio del disprezzo degli interessi pubblici? o Queste conclusioni sono il riassunto delle condizioni del governo pontificio in faccia a noi. Gli antichi secolari diritti cancellati con un tratto di penna, e cal pestati col ~Iotu-proprio del ~ 817, il famoso Memol'audum, voluto dalla diplomazia nel ~83~ rimasto lettera morta per libidine di sgovernare del )a prelatura romana, la Costituzione che si dichiarò liberamente accordata nel ~848 violata nella sua esecuzione e distrutta dal Moto-proprio di Portici, e questo stesso falsato, e violato esso pure nelle sue parti più essenziali; tolti i reclami e le rappresentanze non ascoltate e inesnudite, e invece spreco del denaro pubblico con nuovi pubblici aggravi forzatamente estorto; non libel'til, non sicurezza, non governo, non d iritti, non na7.ioualità, ma armi e armate straniere, finalmente piedi e mani legate, abbandonati al capriccio di una prelatul'a ambiziosa, ignor·anle ed imbecille 11 !.... Potetevauo in queste ,condizioni i popoli dello Stato RoID<IIIO uon protestare davanti all'Europa, e non invocare la pr·otezione delle leggi del pubblico diritto? Dil'OllO le Sacre Car·te, hraele si distaceò dalla casa di Davidde per sovercbia oppressione. volle Roboamo riconquisture colla forza il perd ut'l dominio, e ldd io gli mandò il profeta Seme i a, perchè si guarda:5~e · d' andare a combattere i popoli d' braele che

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