Augusto Aglebert - Della sovranità del voto popolare e del diritto pubblico

28 Sorbona e inoltre pubblicista di corte 1 pure afferma u che la comunità pssia il popolo non ·può rinunziare affatto al diritto che ba sopra il suo principe e che può sem1)re deporlo se governa pel male piuttosto che pel bene de' suoi sudditi a cagione che è un pot~re che il popolo ha · dalla natura n ( Almain. Qttest. rasumptiva). Sembra che Grozio voglia opporsi a questa dottrina, ma se bene si osservi 1 egli non la contraddice se non in quanto potesse ·essa esser dal popolo stesso abusata , ad ogni menomo atto del governo. Ma all'in- . contt·o la conferma quando con lentezza e maturità di consiglio, per lunga serie di esperimentato mal governo, per mezzo de' legittimi rappresentanti della nazione, tutte le classi della società siano daccordo nel- . l' applicare la sentenza. N el ·1845 si pubblicò in Roma l' opera del celebre dottore spagnuolo Balmès tradotta dal cardinale Orioli ove è scritto chiaramente che si può resistere al potere che male governa il suo popolo. u Forse il cattolicismo, dice il P. Ventura, obbliga tutti i sudditi a starsi tranqùilli come pecore nelle zampe delle belve feroci? Dopo avet· esausti tutti i mezzi pacifici di rimostranze, di avvertimenti 1 di consigli, e di pl'eghicre, il popolo non avrebbe egli il diritto di ricercal'e tra i pa1·ticolal'i o fl'a le principali corporazioni, le classi le più considerevoli nel corpo intero della repubblica , o dovunque, il diritto di far opposizione 1 resistenza? Forse in tali casi la Chiesa Cattolica lascia i tiranni senza freno, ed i popoli senza speranza? No il popolo è nel suo diritto di resistere 1 insorgere, deporre il sovrano che fa mal uso· della s.. autorità e che dispoticamente e tiraunicament~ governa. )) E inutile riferire ulteriori esempi 1 e sentenze intorno all' .esercizio del diritto che hanno i popoli di

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