Edoardo Pantano - La situazione

47 Il regno di Vittorio Emanuele appartiene oramai alla Storia. Essa dirà ciò che quell'uomo rappresentò in quel regno e quel regno nei destini c1' Italia. Noi non abbiamo bisogno, per far risaltare la democrazia italiana, di sfrondar e la sua corona di Re delle poche foglie che per avventura non appassiranno sulla sua tomba. La democrazia ha improntato del suo 1nartirio assai .gloriosamente la durata di quel regno per aver b~sogno di contendere ai propr1 avversar! gli elogi della posterità se mai saranno per meritarne ~ Ma avrebbe mentito a se stessa e al proprio dover e r estando muta di fronte agl'inni cortigiani che hanno sfidato in bassezza quelli degli antichi liberti e senatori di Roma Imperiale. Se in mezzo alla codardia universale del Basso Impero non rimase a Tra- . .sea, di fronte alla proclamazione della divinità di Cesare, altra scelta che ravvolgersi nella toga e ritirarsi muto e 1.sdegnoso dal Senato- alla parte repubblicana, che vive oggi in -mezzo ad un popolo degno di men bassi destini, non bastava la protesta del silenzio : le toccava il debito di levare alta la voce per ricordare agl' Italiani che non è permesso, nemmeno innanzi ad un feretro, di mentire alla \storia e alla coscienza nazionale. L'Italia non si è en1ancipata dal Papato per inginocchiarsi dinanzi alla Monar chia, come Roma Irnperiale si ribellò a Giove per prostrarsi innanzi a Cesare, e molto meno per curvarsi in pari tempo innanzi all'uno e alt' altra. Ed oggi, che commemorando i giorni gloriosi di po- ?Olo in cui senza Re la t erza Roma, la RomB- del Popolo, ;i affermò nella coscienza Italiana, - indicandoci qual' è la ·ia per ia quale è soltanto possibile di definire, non la vieta :uistione tra la Chiesa e 'lo Stato, ma l'altra ancora più adicale, da cui quella emerge come rampollo dal tronco, t questione tra il Popolo e il Papato, tra il Popolo e la 1 [onarchia - additandoci qual' è il potere solo competente

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