64 ll pat·lito moderato staya l~~de spellato re della lragedi a che un-' audace nunonta rappresen La va ne• gli Stati Romani ed in rroscana : taceva , gemevo , soffriva. Pochi schiamazzaturi imponevano og ni lot•o voglia ai magistrali muraicipali _, e gover·nalivi , olia guardia nazionale , e a ile popolazioni. Ancou a si lasciava assassinare da pochi sicari , e il medesimo è a d irsi dellA Romagna , di Bologna , di Jesi , e di Sinigaglia. Si dirà: ma quella minorità era sostenuta dal Governo e dalla forza pubblica che gli appatleneva. La qual cosa è vera quando si parli del tempo che già ea·a compiuta la rivoluzione_, ma fai· sa quando si riguardi al tempo in che era ancora indecisa la lotta fr·a Ja rivoluzione , e l' ordine le· gale. Se almeno in quel tempo il parlilo moderato n Yesse dalo segno di vita , le cose avrebbero p l'e so un allro indirizzo; ma nulla fece. Allora si polè comprendere la · saggezza della legge eli Solone che condannava a g•·avi pene qualunque cittadino che in tempo di discordie civili si fosse conservato neuh·ale. Questa pusillanimità, o diciamo la ver·a parola, questa viltà dei moderati in faccia atla demagogia, è rimasta inalterata ùopo la rivoluzione; e cl è questo il morbo maggiore d , Italia , che più d' ogni allz-a cosa si oppone a sagge e stabili riforme. Scuoprasi questa piaga , facciasi toccare col dito: è ufficio di buon cittadino ricercare i mali della patria acciocchè v i si possano apprestare gli oppot·tuni rimedi. È sì poco l "' interesse che mostra l' universale per la cosa pubblica che anche n desso in Toscana · spesse vo lte le riunioni degli elettori per le clezio· uì municipali non hanno effello pel' numcauza di 11umero. In Pi emoule recentemente il Ministero si vide coslreltn di far-e un appello ai Vescovi pet· indurii ad eccitare glì elettori delle loro Diocesi a recaa:si ai Collegi: elcllorali pcl' le el ezioni dc' deputai t '. Je quali erano abbaudonalc al monopopo di pochi de Il l agoghì.
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