Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia (marzo 1849)

TENDENZA RELIGIOSA. 63 ce ne stupiamo, c forse non ne i g ~t or ia nl t > le cagioni; ma essa avrebbe Jovulo davvero dimenti care il catechismo , se non si fosse accorta della flagrante etorodossia ui somiglianti allentati. E forse che ci volea altro che il catechismo per sapere che la Religione ca tt olica non s'insegna , non s' interpreta , c mollo mcn si riforma dni falsi preti , dai frali discoli , dai palriolli fanali ci , dai furiosi demagoghi ue i circoli popolari e nei ridotti? Avendo sollo gli occhi il fallo nè potendo ignorare il diritlo, gl' llali<mi callolici non han potuto restare quasi estranei a questi attentai i , se non per quell'egoismo non raro a trovarsi uella reli gione, non meno che nella cosa pubbli ca e nella pri vata. Ha detto ciascun da sè: la mia fede non è chi possa toglierlami , e le buone opere chi potrà conlraslarlemi ? del res to succeda quel che succeda: se ne hanno a scaunar ben ùi molli, perchè mi manchi nn prete per sen 1 ir Messa o per avere un'assoluzione t Quanùo ne ho pi;:~ gnucolato un po' di soppiatto, che posso allro? Calcolo falsiss imo ! e che appena potrebbe comportarsi a una donnella o a un vigliacco t Nel convitto sociale l' e~oi ~mo reli gioso non è rnen reo o meno pernizioso del civile ! Voi vi affidate e contentale alla tran· quillilà della coscienza; ma ne vedrete le conseguenze e ne porterete la pena nella tirannide imposta alla coscienza stessa! !..asciaLe che , imbaldanzito pei nuovi successi , il partito prevalga veramente , e allora vedrete a che prezzo di sacrifizi vi dovrete guadagnare la facoltà di esser cattolico alla vostra maniera, ancora nella coscienza t La intolleranza delle sette è cosa spavenlevole : e ciò che slan soffrendo i cattolici nella Svizzera dalla tiran·

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