Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia (marzo 1849)

TENDENZA RELIGIOSA. 61 fervore ridicolo quanti ·ci avea .in llalia d'increduli., di utei, di laidi e vituperosi di lutti i colori; e scgnatamente di quel rifiuto del sacerdozio e del chiostr·o che fro~nti ila più acri rimorsi, cercarono in tutti i tempi soppianlar quella Chiesa che per loro è un rimprovero, un giudice, una condanna, almeno un richiamo; ed essi, come già il Pizarro , vorrebbero bruciare il navilio per lòrsi la possibilità di mai tornare indietro. Costituitosi cosi l' apostolato cit,ile cd il sacerdozio laicale nella Penisola in aperta contraddizione dell'apostolato c~ltolico e del sacer- {lozio ecclesiastico, ne dovca essere la conseguenza necessaria, e ne fù di falli, una intolleranza religiosa, terribile meno per quel che ha fatto, che per quel che a fare si apparecchia. Il conceHo c1i un cattolicismo universale che abhracci fntto, non ripulsi nulla, non acclude difficoltà di momento , se per callolìcismo intendiate la ragione e la natura; e certo H pagancsimo fu universale e cattolico a qncslo modo. Ma il caltolicismo soprannaturale e celeste non è più possibile che si ac{:onci con questa nuova reJi~ione laica le e civile, .di quel che potesse gia il paganesimo; ed esso che ha per carattere distintivo d-ella ·sua verità il non potere essere tollerante di nessuno errore , ha per condizione indivisibile della sua missione tra gli uomini il non poter essere tollerato da veruna setta. Le persecuzioni religiose non cominciarono che colla Chiesa, perchè colla Chiesa fù innalzato la pTima volla un vessillo di verità inflessibile, che in eterno non patteggerà coll'errore. Il levarsi di una nuova insegna è il medesimo che istaurarsi una nuova lolla; e la insegna sia forte di ardenti, di ardire e di impostura, essa sarà il principio ·di una nuova persecuzione.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==