Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia (marzo 1849)

TENDENZA RELIGIOSA. d'industrie , d' jn,·enzioni e via discorrendo. Che ~arcbfll~ stato dei destini della Europa se quella sua vita ucl principio cattolico fosse restata vergine e senza macula; a qual punto staremmo adesso se, prendendo quel secolo maraviglioso per inizio, avessimo costantemente inollntto per trecento anni, nessuno intelletto potrehbe imaginare. A voler nondimeno parlare non di quello che polca essere , ma rli quello che è stato, il gran fatlo è, che se la · sc issura reli giosa non giunse, la mercè di Dio, ad arres tare al lutto quel movimento' bastò por troppo ad aJientarlo e félrlo deviare in gran parte: se non ispinse quella vita, la debilitò in gran maniera; e Ja condusse a stato {jUasi di ssi di abituale convalescenza. la storia di questi tre secoli rappresenta costantemente un gran principio di vital movimento che si adopera per l.utte le guise eli erompere, di esplicarsi, di stendersi; ma vi vedi perpetuamente innestato un elemento maligno , che o invadendo una parte viva la rende debole, inoperosa , malaticcia , o esso medesimo elevandosi ad una operazione sua propria ribellante ed ostile, al movimento universale riesce di r allento e d'impaccio. Di Lutero l'ù detto con verità essere stato un gigante abortito; ma con egual verità potrebbe dirsi che la nazione, la quale sventuratamente ne senti più vicine e più universali le influenze, ne espresse eziandio questo carattere di una nobile desiinazione mancata e di una grandezza fallita. Se ci ha nazione ricca di poderosi elementi per esser grande, è certo l' alemanna; e verso il fine del HSOO stava per farsi nazione veramente principe in Europa. Nondimeno con quegli elementi di grandezza è restata piccola in tutto e q4asi bambina , rendendosi

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