Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia (marzo 1849)

LJBERTA' zalo quell'ultimo ramo imbastardilo d~l oep~~ Ca pelo , .ra cosa pubblica fU ivi costituita sullo bas• le pm .~emocrat•~ che che fosscr possibili, e per qualche lato p1U popolar& ancor dell'America. Ma che perciò'! si e quietato per questo ? N eppur per ombra l A uzi l'antica pugna si e rinnovata con ma1rcriore empito , in quanto il termine sospi- ~o rato dal socialismo è più vicino, o i nuovi ordini sembrano nvergli allargala la sfera di operazione, e sgomberalagliela ùi qualche ostacolo. Le società segrete mulinano cola c • fermentano in tutti i punli e in tutte le ore: i pubblici clubs catechizzano la moltitudine e ne invocano. e ne aitzano le più nefanJe tendenze : il giornalismo comunista è tollo fuoco ad ahLindolure i semplici ed a riuliammare gli ardenti. Se il convitto civile non si risolve in F•·ancil.l nei primi suoi elementi precipitando nel caos sociale , si deve alla maggioranza della nazione, che alla presenza di cosi immenso rischio ne ha misurata tutta la gravezza, ed è d solota di arJire ogni estremo per conservarsi in vita. Innanzi a questo supremo volo tacciono lotte le differeuzc di lcgittimisli, repuiJblicani , orleanisli e fino quelle di callolici e d ' increduli: lutti c.onvcngouo in un sol pensiero : Salviamo alla Fr·ancia la vita, sociale , e poi si penserà al resto. Per buona ventura questa vigorosa ten,- denza è appoggiata da un Governo risoluto e forte. Que- $ lO concorso unanime fa sperare che così generosa nazione sia salvata un'altra volla. .Ma il 29 del Jl3:3Sato gennaro fù giornata lrepidissima: si stette li per li sul veder rinnovate le scene sanguinose di giugno; e se la parte ribellante avesse avuto il di so.pra, una delle prescrizioni preparate, come costa da documenti ufliziali, era que!'ta : La libertà individu-ale sospes.a per tre mesi, Nessuuo ono·

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