Carlo Maria Curci - Sette libere parole di un italiano sulla Italia (marzo 1849)

94 LA ~IAGGIORANZA padella, quando ciò fosse stato per precipitar nelle brage. L'aver voluto schivare propriamente questo, l'esserci per fortuna riuscito, . è ciò che sta sal vando novellamen a Ja Francia: è ciò che ha costituito la repubLiica del -18 tanto diversa da quella del 93. Fù certo una minorilà picc~lissima che nel 24 fcbbraro rinversò la monarchia, e nel 2o impose a 35 milioni di Francesi la repubblica : . Ja Francia propriamente della ne fù semplice spettatrice , e non vi diede altro assenso che il non opporsi. La minorità trionfante si fè padrona del Governo secondo i,LsoJito, e iutuonava il V w victis colle vessazioni, colle proscrizioni , colle violenze preludenti al terrore. F.ò-: quello il punto in cui la maggioranza si riscos:m , e levando }a testa annuuziò a quei signori , che se essi aveano vinto gli Orleaoesi, non si pensassero di aver vinta la nazione. Questa avrebbe guadagnalo poco se a J...uigi Filippo od al Guizol succedesse tedru-Rollin coi suoi furori demagogici , o Lamartine, camaleonte. che per vestirsi di tulli i colori è riuscitG., a non averne nessuno: si rilirasscr() adunque. I sei milioni di suffragi dati a un presiJente non voluto dai facilori della repubblica: un Ministero leale , cristiano e fermo come orla rupe agli attacchi dci socialisti , la risolutezza onde la nazione ha dinunzialo il proficiscere ad un ' assemblea nominata solto. le influenze derliOverno- provvisot·io , sono stati i precipui mezzi onde 1&, Francia ha scartati dal governo della repubblica i f'ivollosi che Ja crearono , ed ha potuto declinal'e infinite nenture , costituendo un ordine che potrebb' essere duraturo e che ha iJ massimo ostacolo nei creatori me4Ciimi della repubblica.

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