Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Maestri e compagni e la luce, disfaceva magari l'ordine degli altri. Ufficialmente insegnava storia medioevale e moderna. In realtà m1 insegnò a non essere una mummia. Fu lui che mi fece sentire la necessità di leggere L' ancien régime et la révolution di Tocqueville, una delle opere piu geniali che siano mai state scritte su un grande avvenimento storico. Fu lui che mi fece scoprire la storia della letteratura inglese e i saggi critici e le . origini della Francia contemporanea di Taine. Nel febbraio del 1891 Villari andò a Roma ministro della pubblica istruzione. E fu supplito dal titolare di storia antica, Achille Coen. Questi, al posto del Villari, ci fece un corso sulle conquiste barbariche, e l'anno dopo, per la storia antica, un corso sulle fonti per la storia di Alessandro Magno. Allora gli aeroplani e i carri armati erano ancora di là da venire. Oggi, Villari mi fa pensare a un aeroplano, e Coen a un carro armato. Nelle sue lezioni l'analisi delle fonti, e la discussione di tutte le soluzioni possibili per un dato problema, si avanzavano, ogni notizia al suo posto, ogni idea al suo tempo, erano come i macigni di certe fabbriche ciclopiche fatte per sfidare i secoli. Nessun passo in avanti, prima che fossero anche scrupolosamente esplorati i piu riposti nascondigli delle retrovie. E quando i fatti arrivavano, dopo settimane di prove, di correzioni, di controlli, a congegnarsi in un sistema omogeneo di affermazioni e di ipotesi, voi sentivate che quella, proprio quella, era la sola coordinazione di cui essi fossero capaci. Erano lezioni, oltre che di metodo storico, di probità intellettuale e di serietà morale. Spesso riuscivano pesanti; e gli esami facevano paura. Ma chi seguiva giorno per giorno, e poi ristudiava tutto insieme per la prova finale un corso intero, non approfondiva solamente un determinato soggetto di storia: aveva imparato a lavorare sul serio. Un altro carro armato - piu snello e maneggevole - era il professore di letteratura greca, Gerolamo Vitelli. Statura alta, fronte ampia, occhi grandi luminosi, candida barba, parola lenta, non mai alta né troppo bassa e non mai monotona; avrebbero fatto credere a un Giove fidiaco travestito. Quel sannita aveva un temperamento vivacissimo. Studente a Pisa, si era battuto in un duello politico. Ma aveva domato il suo temperamento di fuoco con una volontà di ferro. Era un vulcano sotto la neve; un Prometeo legato, che si era legato da sé, e si teneva legato con uno sforzo continuo. · Quell'anno tradusse l'Aiace di Sofocle. Dove il testo era corrotto, lo emendava con le congetture piu plausibili altrui o sue; fissato il testo, traduceva spiegando le allusioni ai fatti storici, riconoscendo dove l'allusione rimaneva oscura, non lasciando sfuggire la minima sfumatura. Non usciva mai dai cancelli del piu rigido metodo filologico. Niente voli "estetici. 11 I voli, e stupendi, li faceva Sofocle. Lui ci guidava fino alla soglia. Qui chi voleva spiccare il volo con Sofocle facesse pure. Chi non ce la faceva, imparasse almeno il greco, e imparasse come si tratta 48 BiblotecaGino Bianco

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