Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Che cos'è la coltura? dato pure che ne abbiamo. Senza dubbio sono queste delle occasioni per noi per aumentare il nostro corredo di cognizioni, imparando che esisteva una volta un certo Beethoven, che era un compositore di musica, che Venere era una bella dea dell'antica Grecia, e che Prometeo fìnf male perché volle sapere troppe cose. Ma se questo fosse tutto, avremmo fatto meglio a ricorrere ad una enciclopedia. L'opera d'arte non è fatta per aumentare la nostra erudizione, ma per darci gioia, per raffinare il nostro gusto, per elevare la nostra energia vitale, per arricchire la nostra esperienza. Questo spiega perché noi ritorniam.o sempre di nuovo alla stessa opera d'arte senza mai sentircene stanchi, senza sentirla come una perdita di tempo. Questa è coltura estetica. Leggiamo ora quel breve poema di Kipling intitolato Se. Dopo averlo letto, non siamo piu sapienti né sul modo in cui gli inglesi fondarono il loro impero, né su quanti abitanti esso contiene. Ma noi sentiamo che le nostre energie, il nostro coraggio di affrontare nuovi problemi di pensiero e di azione, e la nostra forza di rapida decisione o di un fermo programma sono stati elevati. Questa è coltura morale. La Resurrezione di Tolstoi non ci dà una sola informazione che sia della minima utilità pratica. Anche dal punto di vista estetico Resurrezione è ben lungi dall'essere la piu bella fra le opere di Tolstoi. Eppure, quando la leggiamo, qualche cosa di assai profondo e indimenticabile penetra nel nostro spirito. Noi acquistiamo la coscienza della nostra bruttezza morale, di tutti quei sentimenti che non abbiamo mai confessato ad alcun altro e che difficilmente conosciamo da noi stessi; ma nello stesso tempo noi siamo sollevati ad altezze morali che precedentemente non avevamo mai sognato. Il nostro spirito è sollevato da un'ondata poderosa di desiderio di bontà. Ohimé! noi non possian10 mantenerci sempre ad un tale livello. Ci fa difetto l'eroismo del grande. Ma per aver toccato almeno una volta quelle altezze, noi non ci ritroviamo piu del tutto gli stessi quando ritorniamo alla nostra vita di ogni giorno. Qualche cosa rimane nel nostro intimo, che non sarà mai interamente perduta. Questa è coltura morale. La maggior parte dei ragazzi preferirebbe un'allegra passeggiata in compagnia di amici piuttosto che frequentare la scuola. Però essi devono andare a scuola; e nel farlo si abituano a realizzare che la vita non è fatta soltanto di piacere, ma che vi sono piaceri a cui si deve rinunciare allo scopo di fare un lavoro a cui piacerebbe di sottrarsi. Alzarsi ad un'ora determinata, arrivare a scuola a tempo, obbedire alle norme che regolano la condotta in iscuola, tuttociò non è piacevole, può essere riguardato talvolta come un peso. Ma attraverso i sacrifici che sono imposti nella vita quotidiana in ìscuola, il ragazzo acquista abitudini di ordine e di disciplina indispensabili nella vita. Questa è coltura morale. Lo sforzo continuo a cui ci abituano i nostri anni di scuola, oltre a darci abitudini intellettuali inestimabili, forma anche in noi certi abiti mentali di attività, di tenacia, di controllo di noi stessi, che sono poi nella vita infinitamente piu essenziali di ogni acquisto di cognizioni concrete e di ogni grado di rafforzamento intellettuale. 195 Bibloteca Gino Bianco

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