Gaetano Salvemini - Scritti vari (1900-1957)

Prefazione Se facciamo astrazione dai due particolari volumi che ancora restano da pubblicare (il secondo volume dei Carteggi, dal 1911 al 1925, e la Bibliografia seguita dagli indici generali), possiamo dire che, con questa raccolta degli Scritti vari, gi'unge a compt'mento l'edizione delle Opere di Gaetano Salvemini. Il presente volume contiene in/ atti un' ampi'a scelta di quelle pagi'ne che, per la loro natura, mal si adattavano a entrare nei molti volumi precedenti', ognuno dei quali era dedicato a un settore ben circoscritto di argomenti, e aveva qui'ndi' una sua precisa fisionomia. Questo era stato, fin dall'ini'zio, concepito da Ernesto Rossi come una raccolta di' "saggi metodologici e ricordi' biografici." Dopo la scomparsa di Rossi, gli attuali curatori si sono trovati di fronte• al compito non facile di sostituirsi all' indimenticabi'le ami'èo per dare, come egli' avrebbe voluto e si proponeva di fare, una coerente sistemazi'one a tante pagine che, pur nella loro grande eterogeneità, sembrano tutte concorrere a mettere in luce, oltre i singoli e multiformi impegni· dello studioso e del politico, l'uomo Salvemini, nella sua ricchezza e complessità. Non, dunque, un incoerente centone di sparsi lacerti, di resi'dui racimolati' un po' a caso fra le pagine escluse dai precedenti volumi; ma una scelta ragi'onata. Il materi'ale a disposi'zione era vastissimo. Molte pagi'ne, anche belle, si sono dovute sacrificare per ragioni di spazi·o. Altre pagi'ne (inedite), nate dall'insegnamento uni·versitario o da mi'nute ri'cerche di storia risorgimentale, saranno, per la loro natura particolare, pubblt'cate altrove. Forse qualche lettore si· dorrà delle mutilazi'oni e delle scelte a cui, per non appesantire troppo il volume, ci siamo dovuti· rassegnare. Ma quel lettore si rassicuri: abbi'amo voluto lasdare intatta e intera la figura di Salvemini, anche con le sue focose i'ntemperanze e ingiustizi·e, i suoi pt'u discutibili giudizi, i suoi - com'egli stesso li chi'amava -. "spropositi." Nulla di essenzi'ale, di tt'picamente suo, ci' sembra di' aver tralasciato. La piu lieve "censura" da parte nostra sarebbe stata un'offesa alla sua memori·a, e anche a quella di Ernesto Rossi·. 9 BiblotecaGino Bianco

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