Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Contributo alla riforma del programma minimo socializzazione di tutta oppure di una parte importante della proprietà pri– vata. Di queste quattro specie di riforme le prime due possono dirsi imme– diate, legali, minime, le ultime due possono dirsi rivoluzionarie oppure maggiori, non mai però massime, perché di massimo non c'è nulla nella storia. Le riforme minime noi possiamo domandarle e le domandiamo infatti ai partiti borghesi; le riforme rivoluzionarie evidentemente dobbiamo aspettarle dalla nostra stessa azione dopo la conquista dei poteri pubblici. Questa classificazione ha, come ben s'intende, un sempliçe valore for– male, e non ci dice a priori quali riforme sono legali e quali rivoluzionarie. Col cambiare di luogo e di tempo le riforme da una classe possono passare in un'altra; per es., in Francia il chiedere prima del 1870 che il capo dello Stato fosse responsabile era una riforma rivoluzionaria: oggi sarebbe una semplice riforma legale. In Inghilterra, dati i costumi del paese, la socializ– zazione della terra potrebbe essere per ora una riforma giuridica; in Sicilia è altamente rivoluzionaria. La classificazione delle riforme non ha quindi nulla di assoluto, ma varia col variar degli ambienti sociali, nei quali noi portiamo il nostro lavoro di critica e di ricostruzione. Questa lista illimitata delle riforme socialiste a che cosa servirà, che funzione compirà nella· vita del partito? 1) Servirà di promemoria ai nostri conferenzieri, i quali avranno in essa un elenco di argomenti e di esemplificazioni pratiche, con cui potranno, scegliendo secondo la qualità dell'uditorio lo richiederà, rinforzare i loro ragionamenti socialisti; costituirà insomma, come dice la dichiarazione bolo– gnese, "un programma - meglio forse: un mezzo - d'agitazione." 2) Nel giorno in cui il proletariato conquisterà i congegni fondamentali del potere politico essa offrirà agli uomini di governo socialisti come un assortimento di riforme già studiate e immediatamente applicabili, che i go– vernanti saranno obbligati ad attuarç, naturalmente secondo le circostanze lo richiederanno e lo permetteranno. 3) Finalmente essa oggi, per adoprare le parole ddla dichiarazione bo– lognese, "designa l'orbita e l'indirizzo generale alle piattaforme di piu spe– ciali e transitorie agitazioni del partito." Le prime due funzioni mi sembrano abbastanza chiare per sé stesse; l'ultima richiede di essere spiegata e chiarita. Piu numerose saranno le riforme, che ci verranno suggerite dalla cri– tica di tutta la vita sociale borghese in tutte le sue svariate manifestazioni, e tanto di guadagnato sarà per il partito. È evidente che, se noi ci contentas– simo di criticare, criticare e criticare, senza dimostrare che, cogli elementi fornitici dalla stessa società che critichiamo, si può costruire una società mi– gliore, la nostra propaganda avrebbe poco valore e nel momento dell'azione pratica ci troveremmo impreparati e non sapremmo di dove rifarci nella nostra opera di riforma. Ma, nei momenti di lotta politica, amministrativa, economica, sarebbe ridicolo propugnare tutte insieme le infinite riforme che noi potremmo escogitare ~ domandare, dando la stessa importanza ad una 6 57 BibliotecaGino Bianco

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