Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale questione di attualità e a una questione che per il momento non interessa nessuno. Bisogna, insomma, smettere la fisima del cos1 detto programma integrale. . Certamente tutte le riforme che noi potremmo desiderare, hanno intime relazioni l'una con l'altra, e noi, domandandone una, non dobbiamo mai per– der di vista l'insieme di tutte le altre; come, per servirmi dell'esempio di Turati, l'alpinista, mentre sorpassa una cima secondaria, tien sempre l'occhio fisso alla cima principale e alle intermedie. Ma, come sarebbe assurdo che l'alpinista volesse collo stesso salto sorpassare insieme tutte le cime che ha davanti agli occhi, cos1 sarebbe assurdo pensare che nella vita pratica le trasformazioni sociali possano avvenire tutte in un momento, sol perché logicamente formano un tutto indissolubile. Correre dietro a mille idee in– sieme significa non acchiapparne nessuna; insistere su poche idee, chiare, interessanti direttamente e immediatamente· il pubblico, permette una piu facile conquista di quelle idee e apre la via a conquiste nuove. Ogni giorno ha la sua idea dominante; al tempo della guerra italo-abissina, l'Africa; dopo l'assassinio Frezzi,5 la riforma della polizia; e dopo la relazione dei cinque, la questione morale; quando verrà in discussione la relazione d'inchiesta ferroviaria, la nazionalizzazione delle ferrovie; all'indomani di un'altra Abba Gar-ima, la repubblica. Sempre pronti a cambiar fronte di battaglia, attenti a spiare le necessità e le opportunità del momento, pronti a trascurar tutte le altre riforme da noi desiderate per una sola, salvo a riprenderle dopo tutte, preparati a domandare da un momento all'altro come riforma immediata ciò che poche ore prima poteva apparire come riforma lontanissima; sventolando però sempre attraverso tutte le vicissitu– dini della strategia la nostra bandiera della lotta di classe e della socializza– zione; questo de.v'essere il nostro atteggiamento in tutta la nostra opera pratica. La lista delle riforme socialiste dev'essere come un archivio aperto sempre a nuove aggiunte, nel quale il partito troverà invent.ariato e ordina– to tutto il materiale pratico, che potrà quando che sia riescire di una utilità qualsiasi. Col variare delle circostanze il partito sceglie fra questo materiale ciò che per il momento gli è utile e necessario, e se ne serve. Questa teòria mi pare che raccolga ciò che c'è di vero nelle due teorie opposte, del programma integrale e delle piattaforme variabili, ristrette a pochi punti determinanti. Questa teoria si può esprimere nelle seguenti parole: Noi, màrxisti, sosteniamo che tutto il presente assetto sociale debba essere trasformato ab imis fundamentis, e per questo proponiamo un ins1eme di riforme che investano la società intera e dichiariamo che esse sono fra loro indissolubilmente connesse e che non dall'applicazione di una sola o di alcune ma dalla applicazione di tutte risulterà la riforma sociale; ma riconosciamo che è impossibile applicarle tutte nello stesso tempo, e perciò, s Romeo Frezzi, falegname, socialista, fu arrestato senza alcuna prova quale presunto complice dell'attentatore di Umberto I, Acciarito, e mori in carcere a qualche giorno di distanza dall'arresto, per le sevizie patite. [N.d.C.] 58 BibliotecaGino Bianco

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