Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Autostrade. e strade ordinarie strativo, attraverso il quale la borghesia settentrionale approfitta della inca– pacità della piccola borghesia meridionale per fare gli affari propri a spese dei meridionali. Il problema dovrebbe essere risolto con un altro metodo. Bisognerebbe lasciare ad ogni Comune e ad ogni Provincia (o consorzio di Province) le entrate di origine locale con le spese di interesse locale; e in quei Comuni o Province (o consorzi di Province) poco importa del Nord o del Sud, la cui classe dirigente si dimostri incapace di amministrare con intelligenza e pro– bità gli affari locali; affidare questi affari a commissari governativi che as– sumano le funzioni delle amministrazioni locali incapaci e provvedano ai bisogni locali col prodotto delle entrate locali. Va da sé che qualora la in– sufficienza locale dipendesse non da inettezza o disonestà, ma dalla povertà delle entrate, il Governo centrale per dovere di solidarietà nazionale dovreb– be contribuire alle spese locali con sussidi votati -:aso per caso dal Parlamen– to; che i commissari governativi dovrebbero prendere il posto degli ammini– stratori eletti solamente quando la incapacità o disonestà di costoro sia stata accertata dal Consiglio di Sato e non dall'arbitrio del prefetto, cioè del mi– nistero degli Interni; e che l'amministrazione, dopo essere stata riordinata dal commissario, dovrebbe essere restituita ai citt~dini, salvo ad essere loro ritolta non appena ricomparissero incapacità e disonestà. E questo tanto al Sud quanto al Nord: ché, se Messene piange, Sparta non ride. Ma bisognerebbe che i settentrionali (che sanno il fatto loro) rinun– ziassero a sfruttare la stupidità dei piccoli borghesi meridionali, e a costruire le proprie autostrade col denaro degli Zulu, m~ntre questi continuano ad essere letifìcati dalle strade ordinarie. Quanto ai piccoli borghesi zulu, co– storo protesteranno contro le mie calunnie alla loro intelligenza e probità, continueranno a domandare le autostrade che non servirebbero a nulla, ma continueranno anche ad a_ccordarsi cogli appaltatori delle strade ordinarie locali e nazionali, per dividersi con essi il denaro che dovrebbe servire alla manutenzione di quelle strade ordinarie, che vanno al diavolo. [Da "La Piazza," di Bari, 17 ottobre 1954 .J .655 BibliotecaGino Bianco

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