Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale mune il regio commissario cavalier Piciocchi, persona grata al dep,utato, come lo definiva la stessa prefettura, iniziò subito una lotta ad oltranza con– tro questo regio emissario elettorale, finché - dopo averne sopportato per mesi i soprusi e le vessazioni - il giorno 8 agosto, riunitasi in pubblica piazza a grandioso comizio, decretava la decadenza del commissario e ne intimava l'immediato allontanamento dal paese. La prefettura dapprima reagf, inviando sul luogo delegati, carabinieri e guardie: ma vista impossibile la repressione e trovatasi il 10 agosto di fronte alla mi~accia d'un moto generale di solidarietà di tutte le sezioni combattenti della provincia, dovette cedere. E il regio commissario, date le dimissioni, parti~a dal paese. Tali i fatti. Essi assumono un significato altissimo, quando si pensi che si sono svolti in una cittadina, che fino a ieri era un feudo governativo, in cui non si concepiva neanche lontanamente la possibilità di una rivolta come quella dell'8, 9 e 10 agosto. Questa rivolta ha del meraviglioso, e fa bene– dire alla guerra, che ha add.irittura rivoluzionate le masse rurali. È una nuo– na coscienza politica, che si è formata nei contadini, fino a ieri schiavi e incapaci di una volontà politica che non fosse quella ordinatagli dai "ga– lantuomini." È un nuovo senso di dignità, che fa guardare come ad offesa l'ingerenza prepotente ed ingiustificata del Governo per sciogliere, a solo scopo elettorale, un'amminìstrazione comunàle liberamente eletta. È la so– lidarietà, che a mezzo dei combattenti si è manifestata prontamente in tutta la provincia a favore di questa popolazione, cosf violentemente sopraffatta dall'arbitrio governativo. Anche in Puglia, dunque, qualcosa comincia a meoversi sotto la paglia. E noi augurJamo che l'esempio di Turi sia presto imitato in tutti i comuni del Mezzogiorno. È necessario che i commissari regi mandati dalle prefet– ture a prepotere nelle amministrazioni locali si sentano continuamente mi– nacciati nella vita dalle popolazioni stanche di essere taglieggiate. Quando i prefetti non troveranno piu carogne disposte ad andare a ri– schiare la pelle per fare i servitori dei deputati, allora il Mezzogiorno d'Ita– lia avrà conquistato con le sue forze l'autonomia comunale. [Da "L'Unità," 4 settembre 1919, non firmato.] 568 BibliotecaGino Bianco

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