Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale sibilità del rimedio. È il punto d'appoggio, sul quale si può tentare un'ope– ra continua, regolare, legale di rinnovamento. È la condizione prima, in– dispensabile, affinché possa formarsi un "nuovo Stato,'' vigilmente e attiva– mente sensibile ai mali delle classi lavoratrici e produttrici del Mezzogior– no d'Italia. Nelle nuove condizioni elettorali, tutti quegli uomini di buona volontà, che pur oggi non mancano nel Mezzogiorno e non sono paralizzati e disgu– stati dalla malvagità incurabile della piccola borghesia dominante, troveran– no la possibilità di una azione politica, la quale finora era assolutamente impraticabile. Quegli Italiani del Nord, che vorranno venire nel Mezzogiorno a soc– correre gli elementi sani locali nella loro opera di rinnovamento economi– co, di· organizzazione politica, di risanamento morale, - oh, quante spe– dizioni dei Mille occorrono ancora prima che l'unità morale, cioè reale, dell'Italia sia fatta! - quegli Italiani del Nord non si troveranno piu come in un deserto politico, fra una minoranza piccolo-borghese, avversa o tra– ditrice, ma padrona assoluta dei pubblici poteri, e una maggioranza cam– pagnuola, legalmente disarmata, e buona solo a far tumulti e a provocar fucilate; essi potranno appoggiarsi ai campagnuoli nel resistere alle vio– lenze o alle insidie dei "galantuomini." Quel Governo che vorrà mettere la museruola ai deputati e ai sindaci meridionali potrà, appoggiandosi ai campagnuoli, emanciparsi da quegli elementi elettorali malsani, che oggi sono fattori indispensabili di ogni vit– toria elettorale governativa, e che dando la vittoria al Governo lo costrin– gono ad essere loro schiavo. Naturalmente occorrerà che alle nuove possibilità di bene corrispon– dano nuove volontà di bene. Se nel Sud e nel Nord esistono elementi capaci di agire sulle novelle moltitudini elettrici con sincera cura degl'interessi generali, - e noi siamo fermissimamente convinti che questi elementi esi– stono, - la possibilità di agire li trascinerà all'azione. Ché se l'Italia non è capace di produrre altro che politicanti senza coscienza e senza onestà, il male non sarà mai aggravato dal suffragio universale! Peggio di quanto siamo andati finora col suffragio ristretto, non potremo mai andare! '[Da "L'Unità," 13 aprile 1912, firmato: L'UNITÀ.] 518 BibliotecaGino Bianco

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