Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Riforma elettorale e questione meridionale chiamiamo "Stato," "Governo," i ministri (gruppo 3), i funzionari dei mi– nisteri (gruppo 4) e i funzionari governativi sparsi per le province (grup– po 5). E vorremmo che costoro tenessero a freno gli amministratori elet– ti vi e i funzionari degli Enti locali (gruppo 6). Ma siccome costoro, coi loro amici e parenti e clienti, formano nel Mezzogiorno il grosso del corpo elettorale (gruppo 1), noi abbiamo che ogni qualvolta gli individui dei gruppi 3, 4 e 5 tentano di disturbare quelli del gruppo 6, subito questi entrano in agitazione e comunicano la loro agitazione agl'individui del gruppo 1, e costoro mettono in moto i deputati (gruppo 2): e questi ricon– ducono a piu prudenti .consigli i gruppi 3, 4 e 5. Certamente, non ci troviamo di fronte a un sistema di forze rigido e compatto, per cui tutti questi elementi dello "Stato" agiscano con assoluta unità di intenti, come le ruote d'una macchina. Le minoranze degli elet– tori e dei deputati impongono molto spesso qualche parte delle loro aspi– razioni alle maggioranze. Gli elettori piccolo-borghesi del Mezzogiorno e gli elettori borghesi, piccolo-borghesi e proletari del Settentrione, e i depu– tati degli uni e degli altri, non vanno in tutto e per tutto d'accordo, e gli uni sentono di tanto in tanto vergogna della solidarietà nel male e sono costretti a concedere agli _altri. Cosi avviene talvolta che lo "Stato," e il "Governo," prendano qualche iniziativa utile all'Italia meridionale. Ma, quando si tratta di attuare la "buona legge," ecco che entrano in azione quelle altre parti dello "Stato" che risiedono al Sud, e a cui l'attuazione della legge dev'essere necessariamente affidata: e allora la legge buona di– venta cattiva, o nella migliore ipotesi resta priva di ogni efficacia. Lo "Stato" in tanto sarà capace non solo di legiferare intermittente– mente, ma anche di volere ed attuare sistematicamente i provvedimenti ne– cessari alle classi produttrici e non parassite del Mezzogiorno, in quanto sarà formato di elementi diversi da quelli da cui oggi è formato, in quanto sarà la organizzazione politica di classi diverse da quelle che lo dominano nel momento attuale. La r.if o rma elettorale Ed ecco la necessità di una riforma elettorale che tolga il monopolio dei poteri politici e amministrativi alla piccola borghesia, ·spiantata, imbe– stialita, cacciatrice d'impieghi e di favori personali, ostile a qualunque ini– ziativa che possa condurla ad una vita meno ignobile e piu umana. È questa, oggi, per l'Italia meridionale la importanza del suffragio uni– versale. Il suffragio universale è uno strumento normale e legale di reazione contro i "galantuomini" offerto ai contadini meridionali. Non è, badiamo bene, la pa~acea di tutti i mali. Non è, dobbiamo ripeterlo finché abbiamo fìato, il rimedio immediato universale. È la pos- 517 BibliotecaGino Bianco

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