Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale sull'abolizione del dazio consumo; e andandocene cosi terra terra, otter– remo effetti che supereranno ogni nostra aspettativa. 4. Operai e artieri Nella popolazione, che vive e lavora sempre in città, il terreno è an– cora piu adatto a ricevere la nostra propaganda. Non ci occupiamo na– turalmente della borghesia propriamente ·detta: i pochi ricchi viventi nel dolce far niente col reddito dei loro fondi, i pochi commercianti capitalisti esportatori e importatori, i banchieri, i padroni delle fabbriche, gli intra– prenditori, i professionisti che hanno già una clientela estesa, e cosi di sé– guito; questi sono una minoranza, che naturalmente ci combatterà sempre. Degni invece di tutta la nostra attenzione sono le seguenti classi: 1) operai, occupati nelle industrie (farine, paste, mattoni, saponi, alcool, ecc.), oppure lavoranti sotto maestri muratori, calzolai, sarti, fabbri, falegnami, ecc.; 2) piccola borghesia, proprietaria, profe~sionista, esercente. 12 . I primi saranno il nucleo centrale e compatto del nostro partito. 13 La crisi ha danneggiato naturalmente anch'essi, ed è questa classe che dà il massimo contingente a quel po' di emigrazione, la quale si dirige spe– cialmente verso la Grecia, la Turchia e la Russia meridionale. Intelligenti, pieni di slancio, relativamente colti, attivissimi, appassionati per la poli– tica, esenti da qualunque pregiudizio monarchico o religioso, costituiscono ora la maggioranza del corpo elettorale e son radicali perché non hanno nulla di meglio; ma, appena avranno compreso il nostro programma, pas- . . · seranno in massa a noi. Mentre con i contadini era impossibile cominciare coll'azione politica, con questi la prima propaganda dev'esser politica; bisogna presentar loro il programma socialista fin_dal primo momento in tutta la sua estensione; lo capiranno immediatamente; e poi dalla teoria ·generale dedurre a fil di logica l'azione pratica. E l'azione pratica nel vero senso della parola, ché io non so che praticità ci sia nel domandare il diritto al lavoro, la gior– nata di otto ore, l'abolizione dell'esercito e altre simili cose allegre, che . I saranno pratiche solo quando verrà il socialismo. Bisogna col lume dell'idea socialista criticare le spese fatte dal municipio; domandare una amministra– zione migliore della Congregazione di carità; domandare la refezione sco- 12 Questa divisione è molto grossolana; ma essendo questo uno studio pratico, faccio le classificazioni secondo mi riesce piu comodo. Bisogna però che io noti, che, fra queste due classi, ve n'è una terza intermedia, quella degli artigiani indipendenti, lavoranti in bottèga propria, soli oppure con uno o piu operai sotto di sé. Ho detto che è una classe intermedia, ma avrei fatto meglio a dire che non è una classe a sé, perché, di questi artigiani, i piu hanno capitali limita– tissimi e non si distinguono quasi in nulla dagli altri operai, e i pochi possessori di un capitale esteso si confondono con la piccola borghesia. 13 In questo Molfetta è diversa dalle altre città pugliesi, che non hanno proletariato in– dustriale. Per questo, nel gergo retorico delle città di provincia, Molfetta è detta da noi la ... Manchester delle Puglie. 18 BibliotecaGino Bianco

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