Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale Gruppo se gli darà un po' di fondi segreti per pagare un viaggio a un grup– po di elettori emigranti - metto davanti una ipotesi evidentemente fanta– stica! - può risparmiarsi il disturbo di continuare a leggere. Nei limiti ben precisi delle mie affermazioni - fuori delle quali nulla a me risulta di quanto altri ha affermato, e per la conoscenza personale che ho di pa– recchi deputati socialisti debbo -escludere che quelle accuse sieno fondate - nei limiti, ripeto, ben precisi delle affermazioni mie personali, io ho il dovere e il diritto di dimostrare col ricordo di fatti caratteristici e docu– mentabili e col riferimento di testimonianze attendibili - quindi non sinda– caliste, non conservatrici, e neanche democratiche - che il male da me de– nunciato esiste e va rapidamente corretto, se non vogliamo esserne senza rimedio sopraffatti. E questo farò. II Testimonianze e fatti Il Giornale d'Italia del 29 dicembre 1909 ha pubblicata una intervista con Guido Podrecca. 6 "Esiste, dunque, un giolittismo socialista?" - chiedeva il giornalista. E Podrecca rispondeva: "Intendiamoci. Nessuno può supporre nei nostri compagni del Gruppo parlamentare una dedizione a Giolitti per interessi o mire personali; ed il torto qi Ferri sta nell'aver voluto dare questa interpretazione al cosi detto ministerialismo del gruppo e dei suoi capi. Ma se ministerialismo non vi fu, vi fu invece una parziale o almeno intermittente rinunzia a quella combattività vigorosa e senza quartiere, che era dei bei tempi antichi dell'Estrema." "Perché? " "Eccoci al punto. Perché, io credo, i costumi e gli atteggiamenti parlamentari, anche dell'Estrema, si vanno e si sono andati radicalmente mutando. Oggi che le que– stioni sono fatte di cose e non di frasi, gli antichi movimenti estetici dell'imbrianismo cosi bello, un tempo, non sono piu possibili. Oggi, contatti fra deputati e governanti sono frequenti, costanti direi quasi, per imposizione dello stesso corpo elettorale, anche socialista. Le Leghe del lavoro, le Cooperative, le varie associazioni operaie e profes– sionali hanno infinite occasioni di rivolgersi al Governo, per richiesta di rivendicazioni sia pur legittime. Mandatario naturale, in queste abituali trattative (altro che le sole "circostanze speciali: direi solenni," di cui parla l'Alessi ! 7 ) è il deputato socialista, al quale alla fin fine viene imposto di parlamentare con ministri e sottosegretari e di salire le scale di quei ministeri, che altra volta erano guardati da lontano con sacro orrore dai deputati ostinatamente ribelli. Oggi l'opera esclusivamente negativa, l'assen- 6 Guido Podrecca, fondatore e direttore con Gabriele Galantara, del settimanale anticle– ricale "L'Asino." Fautore dell'impresa libica, fu espulso nel 1912 dal partito, ad opera di Mus– solini, insieme a Bissolati e Bonomi. Dopo aver militato per qualche tempo nel nuovo partito so– cialista riformista (cfr. nota 1 a p. 532), aderf nel dopoguerra al fascismo. [N.d .•C.] 7 Cfr. RINO ALESSI, Dalle oligarchie operaie alle cooperative di classe, in "Avanti!," 14 giugno 1910. [N.d.C.] 366 \ BibliotecaGino Bianco

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