Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Cooperative di lavoro e movimento socialista politicamente, senza rendersene esatto conto, da alleati dei part1t1 conserva– tori, da "guardia del corpo del parassitismo italiano," perché impediscono all'azione politica e parlamentare del partito socialista di assumere, quando occorra, atteggiamenti di opposizione risoluta e magari sistematica. Questo fenomeno finora non appariva chiaro, perché si è determinato per gradi. Ma oramai esso è giunto a tale grado di intensità, che deve sal– tare agli occhi di tutti. Ed è a sperare che quegli stessi, che finora non se ne rendevano conto, ed erano un po' gli artefici e un po' le vittime di un miraggio pericolosis– simo, correggano, questo loro funesto errore di visione, per cui la parte diventa il tutto, alcune province usurpano i diritti di tutta l'Italia, alcuni gruppi di lavoratori fanno passare la politica propria come politica della intera classe lavoratrice; e il ministerialismo cronico, che una volta chiama– vano "giolittismo," ma ora è "luzzattismo, 11 appare come necessità gene– rale, mentre è imposto solo dal bisogno di piccoli gruppi locali. E quest'azione non si può trovare che in una risoluta, tenace, grande campagna per il suffragio universale. Sulla cui "opportunità, perché non dirlo?, in talune plaghe della valle del Po si discute ancora, e gli stessi socia– listi propongono alla cancellazione tutti gli elettori - in genere conserva– tori e r·eazionari - che i padroni hanno saputo fare iscrivere benché siano analfabeti 11 (prendo queste parole caratteristiche di peso dall'Avanti! del 1° giugno 1910, articolo di fondo). Ma il suffragio universale darà la esi– stenza politica a tutta la classe lavoratrice; farà entrare nella vita pubblica i contadini meridionali, di cui oggi non si occupa nessuno; darà la legittima rappresentanza agli interessi di tutti i gruppi della classe lavoratrice, anche a quegli "analfabeti della valle del Po, 11 che non essendo elettori sono stati a quel che pare, dai socialisti prima abbandonati ai padroni ed oggi sono rifiutati alle urne, perché essendo trascurati dai socialisti hanno la sfaccia– taggine di stare coi preti e coi padroni; obbligherà quei gruppi, che oggi sono solo investiti della rappresentanza politica, a coordinare e quando oc– corra subordinare l'opera loro a quella della restante classe lavoratrice, se vorranno ottenere l'appoggio di questa. Il fatto stesso che le organizzazioni, oggi privilegiate, rinunziassero a qualche vantaggio immediato per aiutare i lavoratori piu infelici a mettersi in cammino anch'essi e a far sentire anch'essi la loro voce, sarebbe la mi– gliore affermazione di socialismo vero, che i nuclei piu fortunati della classe operaia potrebbero oggi in Italia fare. , * Nel riprodurre il mio pensiero ho voluto ripetere anche le parole ca,. morristico, succhioni, guardia del corpo del parassitismo italiano, sebbene debba riconoscere che dal punto di vista tattico avrei fatto meglio assai ad 25 361 BibliotecaGino Bianco

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