Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

/ Movimento socialista e questione meridionale O vos omnes qui transitis per. viam... Sinite parvulos venire ad me ... Pulsate et aperi'etur. vobis. Ecco le fonti letterarie della epistola del regio comm1ssano. I buoni abitanti di Partenope hanno preso naturalmente in parola il regio commissario; e subito - scrive l'Avanti!, 14 novembre - appena letto il manifesto del regio commissario, una vera folla di pubblico è accorsa agli uffici municipali per far sentire i propri reclami, che aveva visti fin qui frustrati dalla precedente amministrazione, o per continuare fors'anche i metodi antichi di otte– nere pregando e intrigando. Io mi figuro tutti gli accidenti, che gli impiegati del Municipio, anche i meno sbuccioni, hanno spedito all'indirizzo del regio commissario; e non posso tenermi dalle risa al pensiero dell'imbarazzo in cui si deve trovare a quest'ora quel povero disgraziato regio commissario, affogato dai reclami, dalle domande, dalle petizioni, dalle invocazioni, da tutta l'ira di dio dei postulanti, ai quali egli ha promesso - infelice! - non solo "accesso age- 1 " h " 1· "1 vo e, ma anc e oneste accog 1enze . In un paese, come il nostro, nel quale il Governo o la Provincia o il Comune si occupano di tutto e di tutti, - ordine pubblico, polizia indu– striale e commerciale, viabilità, illuminazione, istruzione, beneficenza, igie– ne, tutela dei minorenni, somministrazione di balie ai padri le cui mogli non hanno latte, custodia dei pazzi e impazzimento dei savi, - su dieci cittadini ce ne sono almeno undici che hanno reclami da presentare, do– mande da avanzare, interessi da tutelare, scatole da rompere. Trascurando i cittadini, che hanno interessi da trattare con lo Stato e con la Provincia, si può affermare che in Napoli vi sieno almeno 50.000 persone al giorno - dal fruttivendolo al presidente di una società tranviaria, dal "maruzzaro" al proprietario del caffè Starace, dal maestro elementare al rettore dell'u– niversità - i quali sono obbligati a rivolgersi per una ragione o per l'altra al Municipio. Come vuol fare il regio commissario a dare a tutta questa " 1 " " 1· "' E h h gente accesso agevo e e oneste accog 1enze r anc e ammesso c e riesca ad ascoltarli tutti, in che modo controllarne le affermazioni, sceve– rare il vero dal falso, risolvere i dubbi immancabili? Quand'anche la città non fosse di mezzo milione d'abitanti, ma ne contasse solo centomila, ma che centomila? cinquanta, dieci, cinquemil~, il regio commissario sarebbe, nonostante tutta la buona volontà, impari alla bisogna. E questo, che diciamo di un regio commissario, sarebbe vero anche di un qualsiasi Consiglio comunale. Invece def commissario mettete pure un sindaco e quattro, otto, dieci assessori, che si dividano le funzioni; ognu– no di essi avrà sempre nella sua giurisdizione tanti di quegli affari;, che. gli sarebbe impossibile sbrigarli, quand'anche il g10rno fosse çli dµeçento– quaranta ore invece che di ventiquattro, 208 BibliotecaGino Bianco

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