Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Movimento socialista e questione meridionale d'abitanti? Intorno a lui si precipiteranno dei camorristi nuovi a sostituire camorristi vecchi; Napoli perderà Casale ed acquisterà magari un D'A– melio. E tutto questo ragionamento ha per base l'ipotesi davvero ridicola e ingenua - che il regio commissario vada a Napoli con l'intenzione eroica di epurare l'ambiente. Ma questo non sarà mai. Anzi tutto il Governo centrale e per esso il commissario dovranno far i conti con i deputati conservatori di Napoli, con gli amici di questi deputati, con tutti gli altri deputati, che si trovano nelle stesse condizioni, dovranno cioè fare i conti con due terzi dei deputati italiani. Un commissario, che pretendesse fare sul serio il suo dovere, farebbe subito cadere il Ministero e sarebbe immediatamente richiamato dal Mi– nistero successivo. Nell'attuale circostanza, poi, il commissario deve sempre ricordarsi che a capo del movimento anticamorrista ci sono i socialisti, ed egli deve prima di tutto difendere le istituzioni: onestamente se può, ma difenderle sempre. È facile quindi capire quel che farà il commissario: destituirà qualche piccolo ladruncolo per dar polvere negli occhi e preparerà le elezioni in modo da escludere i socialisti dal futuro Consiglio comunale; i pieni poteri gli serviranno a preparare dispoticamente le el~zioni; e la durata indefinita della sua missione avrà lo scopo di lasciar dissipare l'impressione dei recenti scandali e di far maturare comodamente la concentrazione monarchico– camorristica dei nuovi partiti onesti. E la commissione d'inchiesta? Una commissione amministrativa fa– rebbe ridere i polli. Una commissione parlamentare sarebbe una nuova mistificazione, perché il presidente della Camera, nel formarla, andrebbe certo a scegliere quelli fra i deputati, che per carattere fiacco, per legami d'interessi, per vincoli occulti si farebbero un dovere di coprire accurata– mente la chiavica scoperchiata dai recenti scandali. * Dunque? Dunque il risanamento morale di Napoli dev'essere opera dei napo– letani stessi. Essi sono interessati direttamente a rompere la losca rete di affaristi che· involge la città; essi conoscono le condizioni locali, sanno uno per uno i nomi dei responsabili grandi e piccini, hanno sottomano gli uo– mini nuovi, capaci di sostituire gli antichi. L'inchiesta dev'essere fatta non da autorità estranee al municipio, ma dall'autorità municipale sorretta dal consenso dei cittadini: si troveranno dei colpevoli? e verranno tutti deferiti dagli interessati all'autorità giudiziaria, che continuerà per conto suo l'in– chiesta nella pubblica discussione delle cause penali. Il Governo dovrebbe non occuparsi di queste questioni morali, nelle quali quarant'anni di espe- 206 BibliotecaGino Bianco

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