Gaetano Salvemini - Movimento socialista e questione meridionale

Prefazione Nei primi· anni del secolo, Salvemini comincia a mettere sul tappeto, come attuali, i problemi del Mezzogiorno; e da ognuna delle sue denunce si dipartono punte polemiche, che cominciano a convergere sul governo, e per esso sempre piu su Giolitti, e ,sul "ministerialismo" socialista. Contemporaneamente la corrente riformista è scossa, e scacciata dalle sue posizioni alla testa del partito da una confusiona_riaviolenta protesta, povera, se non priva di omogeneità ideologica e politica, ma dotata di una grande forza d'attrazione, grazi·e anche alla trascinante foga oratorz·adel suo maggior. rappresentante, il penali,,staEnrico Ferri. In breve volger di tempo la nuova corrente porta Ferri alla direzione del!' A vanti! al posto di Bissolati; attacca Turati nella sua Milano, relegandolo ai margini della or– ganizzazione ufficiale di partito; conquista la maggioranza in congresso. Nella ibrida coalizione, le cui componenti, fin dal suo primo delinear– si, Salvemini aveva analizzate con estrema acutezza, fa spicco la pattuglia sindacalista-rivoluzionaria, di derivazione prevalentemente meridionale, ca– peggiata dal napoletano Arturo Labriola. Essa costituisce il solo gruppo che abbia un'originalità d'accenti, che sappia elaborare e coordinare, pur tra vizi di estremismo ideologico, una piattaforma di opposz·zione al riformi– smo, nella quale hanno posto di rilievo motivi meridionalistici, uniti ad altri, ormai desueti nel piu autorevole; ambiente socialista, antimilitaristi, antidinasttà, antistatali. Con Ferri su un fronte e con Labriola su un altro, Salvemini aveva già avuto qualche scontro, rimasto senza seguito per la mancanza, pur. nella po– lemica, di un terreno comune di intesa. Sulla nuova maggioranza le sue idee sono già in partenza ben chiare, né lo commuove la presenza nel di– sordinato bagaglio programmatico, con cui essa avanza, di qualcuno dei motivi a lui cari. Nel successo, però, della sinistra Salvemini vede, al di là delle cause occasionali e degli aspetti esteriori del fenomeno, una sorta di giusta e motivata critica dei fatti alla insufficienza del riformismo. e ne trae spunto per inserire la sua polemica nel vivo del dibattito interno acceso dalla sconfitta in seno alla corrente turatiana. ' Il fatto degno di nota è, per lui, lo spostamento a sinistra di una folta rappresentanza del socialismo meridionale, che si dichiara rivoluzionaria, ma in sostanza è semplicemente antigovernativa, e che si oppone al rifor– mismo assai meno per le dichiarate ragioni ideologiche e assai piu perché le riforme conquistate dai riformisti, o ancora in programma, non hanno alcun senso per le regioni delle quali essa ha diretta esperienza. Il moderato regime di libertà stabilitosi nel Nord non ha avuto rispondenza nel Mez– zogiorno, dove alle proteste contadine si risponde con le fucilate e dove le amministrazioni locali continuano ad essere dominio incontrastato e incon– trastabile del prefetto, del deputato e delle .clientele camorristiche. La legi– slazione sociale ha scarsissimo interesse per il Mezzogiorno, dove ancora mancano le condizioni elementari ed essenziali perché essa possa attecchirvi e dar frutti. Il Mezzogiorno è interessato invece alla risoluz.ione di alcuni XVI BibliotecaGino Bianco

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