Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La Triplice Alleanza E nel numero dello stesso mese del Giornale degli economisti, un radica– le indipendente, Francesco Papafava, scriveva: Resta un argomento, il piu forte, a favore dell'alleanza con l'Inghilterra: la possibilità d'una guerra anglo-tedesca. Oggi i due governi vanno provvisoriamente (finché l'imperatore non avrà pronta la flotta) d'accordo; ma non vanno d'accordo, per interessi industriali e commerciali, i due popoli. Alleati con la Germania potremmo essere tra– scinati a combattere l'Inghilterra, se perdiamo, le buschiamo sode: se vinciamo (cosa poco probabile), siamo intedescati, militarizzati e governati alla Guglielmo. Alleati dell'Inghil– terra, è piu probabile la vittoria, e per nulla temibili, anzi desiderabili, i suoi effetti d'in– fluenza inglese sulla nostra politica interna. 43 Si potrebbero riprodurre dai giornali e dalle nv1ste e dai libri di questi anni parecchi altri documenti della preoccupazione, che suscitava in larghe zone del nostro mondo politico questo lato oscuro della situazione internazionale dell'Italia. Il quale, pertanto, non poteva rimanere estra– neo alle cure di coloro, che avevano nel 1901-1902 la responsabilità del rinno– vamento dei trattati. 7. ltalt"a,Francia e Inghilterra Il problema era tanto piu grave, in quanto si complicava con quello della nuova amicizia fra Italia e Francia, e di un raffreddamento che, in conseguenza di quest'amicizia,· sembrava dover intervenire fra Inghilterra e Italia. Come abbiamo visto a suo luogo, l'accomodamento anglo-francese del 22 marzo 1899 sui territori dell'Africa centrale aveva destato in Italia con– tro l'Inghilterra un forte malumore, 44 .ad aggravare il quale intervenne un'or– dinanza, con cui il governo inglese, proprio nello stesso giorno 22 marzo 1899 dell'accordo coloniale con la Francia, stabiliva che entro il termine di quindiçi anni la lingua italiana dovesse essere interamente sostituita dal– l'inglese nelle amministrazioni giudiziarie dell'isola di Malta. 45 La dichiarazione fatta dall'Inghilterra al nostro governo e comunicata al Senato italiano nella seduta del 22 aprile 1899, in forza della quale l'In– ghilterra, a somiglianza della Francia, garentiva all'Italia di non turbare lo statu quo tripolino, non cancellò ogni inquietudine. Il cambiamento, diciam cosf, di temperatura comincia a manifestarsi nelle dichiarazioni fatte dall' on. Visconti-Venosta alla Camera dei deputati, il 12 dicembre 1899, nelle quali si parla, riguardo alla Francia, di "buone e amichevoli relazioni e comuni interessi," mentre per l'Inghilterra si parla 43 PAPAFAVA, Dieci anni di vita italiana, Bari, Laterza, 1913, I, 79. 44 "Rivista delle Nazioni latine," 1° ottobre 1916, pp. 256-7. 45 SANMINIATELLI, In giro sui confini d'Italia, Roma, Bocca, 1899, p. 12; VILLARI, Discussioni critiche, Bologna, Zanichelli, 1905, p. 432. 77 BibliotecaGino Bianco

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