Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La Triplice Alleanza 1896,"° e aveva cominciato a destare gravi preoccupazioni nei nostri am– bienti politici. Ci duole - scriveva la Perseveranza del 25 giugno 1897 - che la Germania non sia piu con l'Inghilterra in termini cordiali; ma gli attriti anglo-tedeschi non ci toccano, né potrebbero compromettere le relazioni fra la Triplice e l'Inghilterra. Sarebbe da parte dell'imperatore Guglielmo un grave errore il costringere l'Italia a scegliere tra lui e la regina Vittoria, o il suo successore. È un'ipotesi che non ammettiamo. E l'on. Michele Torraca sul Corriere della Sera del 3-4 settembre 1897: Non può non essere argomento di preoccupazione per noi l'antagonismo, che sempre piu si manifesta ed accentua fra la Germania e l'Inghilterra. Questo antagonismo costituisce la maggiore infermità del concerto europeo e piu volte l'ha fatto vacillare. Or è evidente la difficoltà e il pericolo per noi, che siamo e dobbiamo essere alleati della Germania e amici dell'Inghilterra. Se ciò che oggi appare soltanto come divergenza diplo– matica degenerasse domani in conflitto aperto tra l'alleata nostra e l'amica, a qual par– tito ci troveremmo? E già qualcuno cominciava a domandarsi se l'alleanza germanica rispon– desse sempre alle necessità internazionali dell'Italia. Per es. il signor Alfredo Frassati, non ancora senatore e non ancora an- , glofobo, pubblicava sulla Nuova Antologia del 16 ottobre 1897 un articolo, la cui tesi centrale si può riassumere nelle proposizioni seguenti: La proclamazione della Duplice [franco-russa] cambia di assai la posizione dell'Italia in Europa. La Duplice viene a dividere l'Europa in due: da una parte Francia e Russia, dall'altra Germania, Austria e Italia. Staccata l'Italia dalla Triplice, le probabilità di vittoria per parte della Duplice sono aumentate in modo non dubbio. È una fatalità che i nostri migliori uomini politici, fatte poche ed onorevoli eccezioni, in fatto di rapporti internazionali, abbiano solo due stelle nell'orizzonte per orientarsi: la Francia e la Germania. - La Triplice non potrebbe esistere che ad un patto: che l'Inghilterra, cioè, vi facesse completa adesione e che la Triplice diventasse Quadruplice. Ma questa politica è non solo contraria ai principi tradizionali dell'Inghilterra, ma ai suoi interessi. La Germania è diventata a poco a poco una seria rivale della Gran Bretagna in Africa, e ha irritato profondamente gli inglesi con La sua politica in Asia. Tutta la politica orien– tale della Germania è russofila, assolutamente contraria all'Inghilterra. - La via, che deve seguire l'Italia, è chiaramente indicata dal suo interesse. Scioglierci dalla Triplice, . accordarci piu intimamente con l'Inghilterra, ecco la politica che tutela piu efficace– mente gli interessi degli italiani. Si formerebbe cosi una nuova Duplice: Italia ed Inghil– terra, la quale sarebbe arbitra dei destini d'Europa. Fra il 1898 e il 1900, invece, il ravvicinamento fra governo inglese e governo tedesco si pronunciò in modo cos1 accentuato, che l'avvenire sem– brò di nuovo assicurato dall'~ccordo anglo-germanico. E da questo i triplicisti deducevano la necessità per l'Italia dell'alleanza con gl'Imperi centrali: L'Italia, stabilendo l'alleanza colle Potenze centrali e stringendosi in amicizia con l'Inghilterra - diceva l'on. di San Giuliano il 15 dic. 1898 - segui la linea di condotta <IO "Rivista delle Nazioni latine," lo agosto 1916, pp. 499-500. 75 BibliotecaGino Bianco

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