Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La Triplice Alleanza ffatto quale interesse possa avere la Germania a contrastare all'Italia il suo movimento :ogico e naturale verso la costa d'Africa, che le sta ?i fron_te ..: Piu. vi~lento. anc~ra d~l linguaggio della stampa tedesca ci è apparso q~ello .d1 alc~m .giornali v1ennes1 .. 1:, ~ustna n ha alcun interesse sulle coste settentnonah dell Africa: la sua ostihta non not ebbe parere che dettata da spirito gretto e meschino di volgare invidia e di _piccola po r · · · ' l . . ' . bb. gelosia... Non possiamo dubitare che sen~1ment1pm ,e evat1 e_pm se_ren~ ~ 1ano ~ prev~- lere presso il_Gabinet~o a_ustriaco ... È evidente _eh~ l 2 ;ntesa arca Tripoli e per not condi– zione essenziale per tl rinnovamento della Trzplzce. Il 3 gennaio 1902 il Giornale d'ltalt"a pubblicava l'intervista Delcassé– Ojetti, in cui gli accordi tripolini-marocchini sono definitivamente precisati per il pubblico dalle clausole fondamentali. 28 Ma nello stesso giorno, la uffi– ciosa Kolnische Zeitung scrive: Si deve ritenere per certo che l'accordo franco-italiano circa la Tripolitania non mira ad accordare all'Italia, né immediatamente, né per un futuro prevedibile, la piena signo– ria di quel paese. Non si deve e non si può trattare dì una politica attuabile in un avve– nire piu o meno lontano; ma soltanto di dichiarazioni, le quali potrebbero acquistare valore pratico solamente nel caso che il sultano dovesse rinunziare a governare Tripoli. Ma questa possibilità è senza dubbio molto lontana, perché non si può supporre che il sultano voglia cedere alcuna parte del suo territorio all'Italia, violando cos( le santissimè leggi del Corano e scrollando le basi della sua potenza. Anche l'amministrazione turca in Tripolitania non dà luogo né a speciali lamenti, né ad agitazioni, mentre d'altro canto l'Italia non vorrebbe impossessarsi della Tripolitania a mano armata contro il volere del sultano. 29 Per puntellare le santissime leggi del Corano, già sulla fine del 1900, il colonnello tedesco von Rudegisch era andato in Tripolitania ad organiz– zare le milizìe locali. 30 E la convenzione definitiva per la ferrovia di Bag– dad è firmata a Costantinopoli, proprio nel gennaio 1902. 31 Quanto alla intenzione dell'Austria di considerare la questione tripo– lina come legata alla questione macedone, essa non risulta da nessuna mani– festazione esplicita. Ma qualcosa di questo genere dev'essere stato detto, o per lo meno insinuato, nelle trattative, mentre i giornali austriaci facevano la campagna di opposizione generica contro il programma libico dell'Italia. Non ci spiegheremmo, infatti, altrimenti come il Giornale d'l talia le– gato assai strettamente all'on. Guicciardini, il quale alla sua volta era in ot– time relazioni con l'on. Prinetti, abbia sentito il bisogno nel numero del 10 maggio 1902 di scrivere: . Il riconoscimento di speciali diritti in Tripolitania e Cirenaica risponde ad altri importantissimi fini e interessi dell'Italia, ma non può essere considerato come attenuante 27 VICTOR, Tripoli e la Triplice, "Nuova Antologia," 1° gennaio 1902, pp. 174-78. 28 "Rivista delle Nazioni latine," 1° ottobre 1916 pp. 261-63. ;1.9 Anc~e ~I "Be~liner Tage~latt" del 6 gennaio i902, ripete: "Tutto sta bene, finché l'ac– co~do .fr~co-1tahano nt?~nga teorico. Ma se l'Italia dovesse passare ad una politica attiva nella Thnpohtania, questa politica non si accorderebbe piu con quella della Germania a Costantinopoli e e serba una grande amicizia per il sultano." ' B 30 DORRI~, La q!'~stion de '[ripolitaine, nella "Revue de géographie," aprile 1902, p. 285; ERARJ:, Questtons exterteures, Par1s, Colin, 1902, p. 117. CHERADAME, La question d'Orient, pp. 70 sgg. BibliotecaGino Bianco

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