Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte prima ministro Canevaro, basta il fatto che ancora nel 1901 il Canevaro, in un'in– tervista concessa al Figaro del 15 aprile, manifestava l'opinione che "sarebbe pur tempo di esaminare e definire" tutte le questioni pendenti tra Italia e Francia, "fra cui quella della Tripolitania e del Marocco." Avrebbe parlato cosf, se fino dal 1899 la questione fosse stata sistemata, e proprio da lui? Le pratiche per un'intesa generale devono essere cominciate non prima del maggio 1899. Il Delcassé, infatti, nell'intervista concessa al Corriere della Sera del 23 agosto 1914, racconta: Quando poco dopo (28 giugno 1898] giunsi al Quai d'Orsay, mi trovai alle prese con la questione di Fascioda. Ma non tardai a fare sapere al marchese Visconti-Venosta, che il ministro degli esteri non dimenticava la parola del deputato, e che era pienamente disposto a fare tutto il possibile per ristqbilire fra i due paesi i migliori rapporti. Siccome il Visconti-Venosta aveva lasciato il ministero degli esteri fino dal 2 giugno 1898, e il Delcassé diventava ministro il 28 giugno 1898, si deve dedurre dalle parole di Delcassé che le trattative devono essere avve– nute durante il secondo ministero di Visconti-Venosta, che torna al governo il 15 maggio 1899. E primo frutto di esse fu l'accordo del 24 maggio 1900 per delimitare i possessi italiani e francesi del Mar Rosso e del Golfo di Aden. 59 Per quanto riguarda l'Africa settentrionale, sembra che la cos1 detta "intesa mediterranea" sia stata firmata da Delcassé e da Visconti-Venosta nel dicembre del 1900. 60 Veramente, il Visconti-Venosta, nella seduta della Camera dei deputati del 18 dicembre 1900, parlando del problema del Mediterraneo, 61 non aggiun– geva nulla di nuovo alle di'chiarazioni fatte dal Canevaro il 24 aprile 1899: il che farebbe credere che non ci fosse ancora nulla di nuovo. Ma potrebbe darsi che per il momento non si credesse necessaria nessuna pubblica comu– nicazione degli accordi già avvenuti. Potrebbe darsi, anche, che gli atti di– plomatici siano stati firmati fra il 18 e il 31 dicembre 1900, e che perciò il Visconti-Venosta, alla data del 18 dicembre, non si sentisse autorizzato a considerarli come fatti compiuti. Ad ogni modo, si può tenere per certo che quando il Visconti-Venost~ cedé l'ufficio al Prinetti (marzo 1901 ), doveva già essere avvenuta la defini– tiva conclusione. Infatti, l'on. Luzzatti, che come uno dei principali intermediari del ravvicinamento franco-italiano era in grado d'essere bene informato, poteva 59 "Revue générale de droit international public," VIII, 13, 14d. <iO Questa data del dicembre 1900 e un accenno esatto del contenuto dell'accordo si ha in BARZELLO'ITI, Alla vigilia della scadenza della Triplice, nella "Nuova Antologia," 15 febbraio 1902, p. 609. Anche ALBIN, Le coup d'Agadir, p. 94; DEBIDOUR, Histoire diplomatique, p. 200; UN ITALIANO, La politica estera, p. 507, pongono l'accordo al dicembre 1900. Ma non distinguono nettamente la dichiarazione del dicembre 1900 dall'atto del 1899, di cui dava notizia Canevaro il 24 aprile 1899, e dal trattato del 1902, di cui parleremo in seguito. 61 CAMERA DEI DEPUTATI, Discussioni, XXI Legislatura. 54 .. BibliotecaGino Bianco

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