Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte prima presidente della Repubblica, passando per Parigi nell'andare in Inghilterra. 47 E nel novembre del 1898, durante le trattative di Fascioda, fu firmata la convenzione commerciale italo-francese. 48 Vi è qualcosa di mutato nei rapporti fra i due paesi - diceva alla Camera dei depu– tati, un ex-ministro, l'on. Chimirri, nella seduta del 25 gennaio 1899, approvando la convenzione. - Si è andata man mano dissipando quell'atmosfera di diffidenze e di sospetti, che accumulati per dieci anni, avevano creato uno stato di tensione, che non era scevro di dafmi e pericoli... Ciò che parmi veramente incontestabile è il valore morale e politico dell'accordo (Benissimo! Approvazioni). Noi non sappiamo quali sorprese ci serbi il nuovo secolo; certamente, profonde mutazioni si preparano, delle quali non man– cano gl'indiiL. Nell'incertezza dell'avvenire, non può essere indifferente per noi, che s'innalzi al nostro confine orientale una barriera, che incagli i nostri traffici e neutralizzi quelle correnti di simpatie e di amichevoli rapporti, che hanno radice nella comunanza di tradizioni e d'interessi e in vincoli indimenticabili. 49 "Vi è qualcosa di mutato" - è la formula, di cui anche il nuovo mi– , stro degli esteri, Delcassé, fa uso al Senato francese, nella seduta del 30 gennaio 1899"5°; ed è la formula che il ministro Canevaro ripete il 10 feb– braio al Senato italiano. 51 L'accordo anglo-francese sull'Africa centrale del 21 marzo 1899 inten– sifica il movimento. Questa convenzione, lasciando libertà d'azione alla Francia sull'hinter– land tripolino al di là del Tropico del Cancro - sebbene quest'hinterland non avesse quell'importanza che gli attribuivano i famelici colonialisti e italiani e francesi, 52 e sebbene siffatta questione fosse stata compromessa sotto il primo ministro Crispi con l'accordo anglo-francese del 5 agosto 1890, e sotto il secondo ministero Crispi coll'accordo franco-tedesco del 15 marzo 1894, 53 - suscitò in Italia una impressione penosa rispetto tanto alla Ger– mania quanto all'Inghilterra. La Germania, infatti, secondo il trattato del 1887, avrebbe dovuto appoggiare l'Italia contro ogni sconfinamento francese verso la Tripolitania, e quindi anche verso l'hinterland di essa; e non sembra che l'Italia abbia trovato presso l'alleata l'aiuto, a cui aveva diritto. Questa Triplice Alleanza - domandava il deputato D~ Martino alla Camera nella seduta del 13 dicembre 1899 - ha tutelato veramente gl'interessi dell'equilibrio del Mediterraneo? Li ha tutelati a Tripoli in occasione del trattato di Fascioda? ... Quali sono per l'avvenire le guarentigie che la Triplice Alleanza ci dà per l'equilibrio del Medi– terraneo ? 54 Piu intenso ancora fu lo scontento verso l'Inghilterra, che senza tener conto neanch'essa dei suoi impegni del 1887 aveva trattato con la Francia di 47 BILLOT, La France et l'Italie, II, 395. 48 BILLOT, La France et l'Italie, II, 400 sgg. 49 CAMERA DEI DEPUTATI, Discussioni, XX Legislatura, 2a sessione, pp. 1422-1426. so Annales du Senat, LIV, 87. 51 SENATO DEL REGNO, Discussioni: XXI Legislatura, 2a sessione, p. 723. s2 BÉRARD, Questions extérieures, pp. 93 sgg. 53 SENATO, Discussioni, 24 aprile 1899, pp. 944 sgg.; CAMERA DEI DEPUTATI, 13 dicell)bre 1899, pp. 797-8; Perseveranza, 1-2 maggio 1899. 54 CAMERA DEI DEPUTATI, Discussioni, XX Legislatura, 3a sessione, p. 713. 52 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=