Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La Triplice Alleanza Nel discorso di Edimburgo del 25 ottobre 1901, Chamberlain non esita a rinfacciare all'esercito tedesco le barbarie commesse nella guerra del 1870, provocando una tempesta d'indignazione in Germania, e una risposta sprez– zante di Biilow nel Reichstag, 8 gennaio 1902. 42 Tutto il 1902 è pieno di aspre polemiche fra stampa tedesca e stampa inglese. Vacillando l'accordo con la Germania, non vedendosi ancora la possi– bilità di una intesa con la Russia, l'Inghilterra si avvicina al Giappone: e sorge nell'Estremo Oriente l'alleanza anglo-giapponese del 30 gennaio 1902. A quest'alleanza, Russia e Francia contrappongono, il 20 marzo 1902, una dichiarazione di solidarietà. 43 Sembra cosf accentuarsi il tradizionale contrasto fra Inghilterra e Duplice franco-russa, mentre la Germania resta stretta alla Russia di fronte all'Inghilterra, senza trovar la via per un'intesa cordiale con la Francia. 7. Il problema di Tripoli Frattanto il ravvicinamento italo-francese ha continuato a svilupparsi. Nel maggio del 1897, subito dopo la manifestazione austro-russa del 29 aprile, vengono iniziate le pratiche per un nuovo regime commerciale italo-francese, pratiche di cui ii governo itali"ano si fa un dovere di dar noti'zia alle alleate, 44 secondo l'art. I del Trattato a tre del 1882-1887. Nella primavera del 1898, mentre le difficoltà delle trattative sono lungi dall'essere superate, Delcassé, il prossimo futuro ministro degli esteri fran– cese, viene a Roma. 45 Ebbi allora l'occasione di intrattenermi a lungo col marchese Visconti-Venosta, che reggeva la Consulta, e si venne naturalmente a discorrere dei rapporti fra le due nazioni. L'eminente statista non mi nascose che era assai difficile sanare la piaga aperta dalla questione di Tunisi. Mi ricordo di avergli risposto testualmente: Eppure, marchese, il Mediterraneo, è quello che ci deve riconciliare. Spiegai fino da allora quello, che doveva poi essere il mio programma. E cioè la Francia doveva pensare subito a garantire l'avve– nire dei suoi possedimenti nell'Africa settentrionale; ma all'est le sue ambizioni non si spingevano al di là della Tunisia. Essa avrebbe, quindi, concesso volentieri all'Italia di affermare le sue aspirazioni su di un'altra zona africana... Il mio proposito era quello di rendere amica l'Italia nel Mediterraneo per averla amica in Europa. 46 Questo non vuol dire che si sia arrivati subito alla conclusione: i diplo– matici non fanno mai oggi quel che potrebbero fare domani. Per allora si ebbe la visita che il principe ereditario d'Italia fece nel giugno del 1898 al 42 BiiLow, Reden, I, 242; Annual Register 1902, pp. 209 sgg. 43 MARTENS, Nouveau Recueil, 2a serie, XXX, 650; XXXI, 298; Annual Register 1902, p. 58, 3L85; BERARD, La révolte de l'Asie, pp. 208-12; id., Questions extérieures, pp. 60 sgg.; CHERADAME, e monde et la guerre russo-iaponaise, p. 108. 44 SINGER, Geschichte des Dreibundes, p. 128. • 45 _Intervista Dekassé-Ojetti in "Giornale d'Italia," 3 gennaio 1902: "Nel 1898, tre mesi V pr_ima dt diventar ministro [giugno] ero a Roma: vedevo molti uomini politici, specialmente tsconti-Venosta e Di RudinL" 46 Intervista Delcassé in "Corriere della Sera," 23 agosto 1914. 51 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=