Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte quinta aveva conchiuso mai niente di grande" (Doc. russi n. 414, 23 marzo). Di questa opinione, naturalmente, non faceva rapporto al ministro. Quan– to a Imperiali, egli trasmise a Sonnino la proposta di Sir Edward senza <;larenessun parere ni · favorevole né contrario, cioè fece capire che, dopo tutto, non era il caso di rifiutarsi di "mercanteggiare." I due estremi dell'altalena, nel mezzo della quale si bilanciava Sir ~dward Grey erano tenuti l'uno da Sonnino e l'altro da Sazonoff. Questi insisteva che era vana paura quella di Delcassé che Sonnino ottenesse da Burian quel che l'Intesa non era disposta a dargli. Quel che Burian avrebbe consentito sarebbe stato sempre assai meno di quanto l'Intesa aveva già concesso. Sonnino perciò non poteva accordarsi che con l'Inte– sa. "Noi dovremmo sostenere le nostre opinioni piu energicamente. In una nostra cedevolezza esagerata l'Italia vedrà un segno della· nostra de– bolezza." Dai documenti noi oggi vediamo che Sazonoff comprendeva meglio dei suoi colleghi la posizione di Sonnino. Questi non solo aveva perduto ogni speranza di accordarsi con Burian, ma s'inquietava del pericolo che l'Austria, sconfitta dalla Russia, facesse pace colla Intesa, e si mettesse cosI in grado di resistere ad un'Italia isolata in Europa. Il 25 marzo Carlotti gli telegrafò da Pietrogrado che . correvano voci di una missione inviata da Vienna in Russia per negoziare la pace. Il 27 marzo Sonnino informò Imperiali che accettava in massima la proposta conciliàtiva di Grey: cioè consentiva a lasciar alla Serbia Spalato, con la costa continen– tale fra Punta Planka e la foce del Narenta, piu le cinque isole che fron– teggiano immediatamente Spalato, cioè Zirona Grande, Zirona Piccola, Brior, Solta e Brazzà. Ma la penisola di Sabbioncello e tutte le altre isole dovevano andare all'Italia. Inoltre la costa e le isole assegnate alla Serbia dovevano e_ssereneutralizzate. Quando Imperiali il 29 marzo portò a Sir Edward il messaggio di Son– nino, dichiarando che questo era oramai "l'estremo limite delle con– cessioni," Grey fu cosI poco spaventato da quel nuovo "estremo limite" che subito gli domandò se Sonnino avrebbe consentito a neutralizzare quella parte della costa e quelle isole che sarebbero toccate all'Italia. Im– periali questa volta si ricordò di non essere uno Stato balcanico e pregò sir Edward di dispensarlo dal rivolgere al suo ministro una cosI offensiva domanda. · Il 31 marzo Sazonoff si decise brontolando ad altre concessioni, "questa volta ultime" per davvero. Sonnino oltre a Zara e Sebenico e le isole antestanti, si tenesse anche le quattro isole foranee, Lissa, Busi, Caz– za e Lagosta; ma tutto il resto andasse alla Serbia; le coste di Zara e Se– benico e le isole antestanti fossero sottratte alla neutralizzazione; ma in– sieme con le coste e le isole serbe e con le Bocche di Cattaro dovessero es– sere neutralizzate anche le sopradette quattro isole foranee. A questo giorno 31 marzo appartiene pn telegramma di Sonnino che 584 BibliotecaGino Bianco

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