Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La diplomazia italiana nella guerra mondiale stione. Ecco le parole da lui usate in un telegramma a Parigi e Pietrogra– do di cui dette comunicazione a Imperiali: Le proposte italiane non lasciano un adeguato sbocco al mare per gli jugoslavi e la Serbia. Se le isole del Quarnero passano in mani italiane, anche Fiume rimarrebbe in– teramente chiusa. Tempo fa il signor Sazonoff aveva in una conversazione coll'amba– sciatore d'Italia a Pietrogrado contemplato il passaggio sotto il dominio italiano della par– te della costa dalmata comprendente Zara e Sebenico, ma io ho confessato che non ar– rivavo a capire come si potrebbe assicurare agli jugoslavi e alla Serbia uno sbocco effet– tivo senza _Spalato e la costa lungo l'Erzegovina. È chiaro che sir Edward, parlando di jugoslavi, non sapeva che que– sta parola significa "slavi del sud" cioè gli sloveni, i croati e i serbi; egli metteva la Serbia fuori della Juggslavia; credeva che Spalato facesse parte della zona comprendente Zara e Sebenico cosf che l'Italia ottenendo Zara e Sebenico avrebbe ottenuto anche Spalato; non si rendeva conto del fat– to che Sonnino, fermando le sue domande al Narenta, lasciava agli slavi ap– punto la costa lungo l'Erzegovina; intendeva per Quarnero tutto l'Adriatico orientale e perciò metteva nel Quarnero le isole non solo del Quarnero, ma anche dell'Arcipelago dalmata. Dagli argomenti che Sir Edward sollevava contro l'accettazione inte– grale delle domande italiane, Imperiali argui che le difficoltà provenivano non solo dalla Russia ma anche da personaggi influenti nel Gabinetto in– glese "ostinati fautori della realizzazione finale del programma politico del partito liberale, del quale un caposaldo è il rispetto al principio _dellana- . 1·' " z10na1ta. Nel corso della conversazione Imperiali cercò di inserire il suggerimen– to che sarebbe stato bene precisare meglio fino da ora il testo di quell'ar– ticolo del memor'andum di Sonnino, che riguardava l'Asia Minore. Qui qual– che interesse inglese poteva venire leso da una precisazione eccessiva, e quando si· trattava di interessi inglesi, Sir Edward non era cos:f generoso come quando si trattava di interessi altrui. Rispose a Imperiali che tutti i problemi dell'Asia anteriore erano ancora allo stato vago e impreciso. Bi– sognava conciliare gl'interessi della Francia, della Russia, dell'Inghilterra, del– l'Italia. Egli non aveva ancora -iniziata la discussione con nessuno. "Se l'I– talia diventa alleata è chiaro che deve partecipare anch'essa a quelle discus– sioni quando verranno iniziate." Sonnino rispose ripetendo tutte le sue domande e tutte le sue argomen– tazioni (Sonnino a Londra, Parigi, Pietrogrado, 21 marzo 1915.) Dal mo• mento che Tittoni lo aveva informato della decisione già presa da Sazo– noff di cedere all'ultimo momento su Zara e Sebenico, egli giocava a carte segnate e non doveva che battersi per Spalato e per le isole prospicienti Spalato, ché per l'e isole prospicienti la costa fra Sebenico e Zara Sazonoff non avrebbe certo fatto difficoltà. Durante tutto il negoziato Sonnino man– tenne sempre la stessa posizione. Un intervento. italiano a fianco delle Po– tenze centrali durante la guerra in corso era "inammissibile," ma il gover- 581 BibliotecaGino Bianco

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