Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte quinta assicurarsi almeno il porto di Mersina come sbocco naturale della regio– ne di Konia. Frattanto i Gabinet:ti di Londra, Pietrogrado e Parigi si mettevano d'accordo sulla risposta da dare al memorandum di Sonnino. Questa risposta fu comunicata da Grey a Imperiali la mattina del 21 marzo. Le tre Poten– ze dell'Intesa erano disposte a prendere nella piu favorevole consideràzio– ne le proposte italiane. Ma le domande italiane sulla costa dalmata e sulle isole e la proposta di neutralizzare le coste non italiane dell'Adriatico orien– tale, sollevavano "alquante difficoltà." Le tre Potenze chiedevano al go– verno italiano di riesaminare le sue esigenze e possibilmente accettare i de– siderata dei leaders del movimento jugoslavo, cioè di rinunziare alla costa, alle isole, e alle neutralizzazioni. Imperiali protestò: Quei territori furono venezi•ani per secoli e· fino al 1866 italiani per nazionalità. Se . conseguentemente vi fu qualche affievolimento dell'elemento italiano esso fu dovuto alla introduzione dell'elemento slavo da parte dell'Austria-Ungheria eh~ di ciò fece oggetto di deliberata politica. Sir Edward avrebbe potuto rispondergli che se per "nazionalità" si deve intendere il regime politico sotto cui la Dalmazia era vissuta, ·quel pae– se era stato "veneziano" fino alla fine del secolo XVIII ed "austriaco" nel secolo XIX; che se per "nazionalità" si deve intendere il carattere nazio– nale della popolazione, la Dalmazia fu fino dall'alto medioevo abitata da una popolazione slavofona; nel basso medioevo e nei tempi moderni l'ele– mento "veneziano" si stanziò nelle città costiere qua e là formando la clas– se possidente; nel secolo XIX si manifestò il sentimento nazionale "italia– no" - e non piu semplicemente "veneziano" - nella minoranza italofo– na, e si manifestò il sentimento n_azionale "slavo" anche nella maggioran– za slavofona; l'elemento i·taliano occupò una posizione politica predominan– te finché la struttura sociale medioevale era rimasta immobile e la legge elet– torale austriaca favorf le classi possidenti; quando una nuova classe pos– sidente emerse dalla marea slava e spalancò le porte alla vita politica alle grandi masse rurali, l'elemento italiano non poteva non essere ridotto in minoranza e sopraffatto; era infantile attribuire all'Austria-Ungheria la _in– troduzione dell'elemento slavo in Dalmazia, dal momento che il governo di Vienna non occupò la Dalmazia che nel secolo XIX, mentre dai documen– ti risulta che già da molti secoli il paese era abitato da slavi. Sir Edward Grey, che sulla storia della Dalmazia non conosceva nean– che le frottole che Imperiali imparava leggendo i giornali nazionalisti ita– liani, si dichiarò spiacente di trovare Imperiali cos1 insistente su quel. pun– to, mentre le Potenze dell'Intesa accettavano praticamente tutte le altre domançle italiane nella loro integrità. Ingolfatosi a discutere la questione dell'Adriatico, dimostrò di non avere alcuna idea chiara sui territori in que- 580 BibliotecaGino Bianco

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