Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte quinta portanza alla questione albanese. In un rapporto allo Zar del 15 marzo, pro– pose che fossero accettati tutti i punti del memoriale Sonnino che non riguardavano i territori con popolazione slava sulla costa adriatica, compre– so lo Stato albanese con capitale Durazzo. Pur di raggiungere un accordo con l'Italia, il governo russo poteva "in caso estremo" consentire all'an– nessione di Trieste, dell'intera Istria e delle isole del Carnaro. Ma la costa da Vàlona al fiume Krka con le isole adiacenti avrebbe dovuto andare alla Croazia, e la restante costa dallo sbocco del fiume Krka fino alla fron– tiera montenegrina avrebbe dovuto andare alla Serbia e al Montenegro. Queste attribuzioni avrebbero dovuto rimanere ferme quale che fosse la for– mazione politica di cui la Croazia avrebbe fatto parte dopo la guerra. Quan– to alla neutralizzazione delle coste, Sazonoff accettava che fossero neutraliz– zate quelle dell'Albania da ·essere ceduta alla Grecia e quelle dello Stato al– banese, ma "in nessun modo le Bocche di Catt_aro e quella parte della costa che deve essere ceduta al Montenegro." Questa era la sistemazione che Sazonoff reputava rispondere pienamente agli interessi della Russia. Ma egli prevedeva che nelle discussioni imminenti egli non poteva contare su un "fermo appoggio;, da parte di Sir Edward Grey e di Delcas– sé: "per cui gli interessi degli slavi nell'Adriatico sono cosa secondaria in confronto _al vantaggio di attirare l'Italia nella lotta contro l'Austria-V n– gheria." Perciò era necessario considerare in tempo quali concessioni si do– vessero fare. it Si potrebbe lasciare all'Italia, qualora questo fosse assolu– taµiente necessario, la parte settentrionale della Dalmazia con le isole adia– centi e con le città di Zara e Sebenico che sono abitate da italiani." Le id~è di Sazonoff f1:1ronoadottate dallo Zar, salvo che l'annessione di Trie– steJ e dell'Istria ·o delle isole del Quarnero fu consentita senza condizioni J~ "" " e pon m caso estremo. =~Questi docut1_1entinon si leggono senza un'impressione di disgusto per la incoerenza ipocrita e ignorante con cui ciascuno recita la sua parte. Sir Edward Grey, _infondo, non può non riconoscere che le domande di Son– nino sono "alquanto eccessive," ma lascia agli altri la parte odiosa di litigare con Sonnino, e assume per sé senz'altro la parte comoda dell'arbitro e del conciliatore disinteressato. Imperiali si accinge a. sostenere nella questione albanese una tesi per la quale riconosce di non avere argomenti. Sonni• no attribuisce all'Italia l'ufficio di proteggere l'indipendenza politica del- 1' Albania nel momento stesso in cui abbandona· ai serbi la parte settentrio– nale e ai greci lé~ parte meridionale dell'Albania purché la Triplice In– tesa gli dia la Dalmazia. Paléologue coltiva le simpatie dei serbi e dei greci abbandonando alle loro brame l'Albania, e propugna _per i serbi un accesso al mare, ma ha cura di non consegnare a questi ultimi la intera costa dalmatica: ne lascia una parte a Sonnino per accendere un focola– re permanente di inimicizia fra italiani e slavi, inimicizia di cui il gover– no francese possa approfittare. Si scandalizza perché Sonnino vuole vio– lare la sacrosanta sovranità degli Stati litoranei dell'Adriatico orientale 576 BibliotecaGino Bianco

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