Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte prima l'accoglienza che incontrò, non solo in Germania, ma anche fuori, ci obbligò a ricono– scere che noi ci saremmo trovati ridotti unicamente alle nostre forze nel caso di un con– flitto con l'Inghilterra in Africa. Un governo coscienzioso doveva tirare da questo fatto certe conclusioni, e infatti le ha tirate. 43 Inoltre si avvicinava il maggio, in cui occorreva rinnovare o disdire la Triplice: peggiorare in maniera irreparabile, proprio in quel momento, le relazioni anglo-germaniche, significava mettere l'Italia nella necessità di optare fra l'alleanza tedesca e l'alleanza inglese, e render possibile la rottura della Triplice. Cosf Inghilterra e Germania si trovavano per necessità di cose ravvi– cinate.44E la Triplice fu prolungata fino al maggio 1903. A quali condizioni? Il 9 giugno del 1896, il ministro degli esteri austro-ungarico, Golu– chowski, succeduto a Kalnoky l'anno prima, interrogato nella delegazione austriaca se la Triplice Alleanza fosse stata rinnovata e se, in tal caso, si fos– sero concordate nuove clausole aggiuntive rispetto alla questione d'Oriente e si fosse presa in considerazione la situazione dell'Italia, rispondeva che la necessità del rinnovamento del trattato d'alleanza non erasi affacciata, giac– ché il medesimo continuava da se stesso: "con ciò cadono anche quelle. con– seguenze che si vollero trarre dal preteso rinnovamento. 1145 Non rinnovamento del trattato o dei trattati, dunque: ma continuazione, diciam cosf, automatica dell'alleanza per non avvenuta disdetta e senza mutamenti nei testi. Ma qualcosa di nuovo, fuori dei trattati veri e propri, indubbiamente vi fu. Altrimenti, non si spiegherebbero le parole dette dall'on. Di Rudinf, presidente del consiglio, nella Camera dei deputati, il 1° luglio 1896: È nostro intendimento perfezionare sempre piu [i patti, che ci stringono alla Triplice Alleanza], nell'interesse reciproco degli alleati e degli amici. Un trattato d'alleanza vera non sarebbe quello, che interdicesse il progressivo miglioramento dei patti convenuti; e credo di poter dire, senza tradire segreti professionali, che la facoltà di migliorare i patti è stata espressamente stipulata. Queste furono le parole raccolte dal Corriere della Sera, giornale mi– nisteriale, nel numero del 2-3 luglio 1896, e trasmesse in Germania dal~ l'Agenzia Stefani. Esse provocarono sulla Nord-deutsche Allgemeine Zei– tung del 2 luglio il seguente comunicato, evidentemente ufficioso: Dobbiamo ritenere che sia occorsa qui una errata trasmissione delle parole dell'uo– mo di Stato italiano, perché da parte nostra non si ha alcuna notizia di una intenzione di mutare il trattato della Triplice recentemente prolungato. 46 43 Revue générale de droit international public, VIII, 626. 44 Cfr. PALAMENGHI-CRISPI, Politica internazionale, p. 276, "Il dissidio fortunatamente fu subito composto." 45 CHIALA, Triplice e Duplice, p. 268. 46 SINGER, Gesch. d. Dreibundes, p. 121. 32 BibliotecaGino Bianco

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