Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Capitolo nono Il "sacro egoismo" Il presidente del Con~iglio, Salandra, assunse il Ministero degli affari esteri il 18 _ottobre, mentre preparava il rimaneggiamento del Ministero. Quei pochi giorni gli bastarono per commettere- uno sproposito degno di essere tramandato alla storia. Assumendo l'ufficio di ministro degli Esteri, annunziò che intendeva agire con "animo scevro da ogni precon~etto, da ogni pregiudizio, da ogni sentimento, che non sia quello dell'esclusiva e illimitata devozione alla patria nostra, del sacro egoismo per l'Italia." Era quello "il tempo in cui -nessun diplomatico e nessun ministro del– la Francia e dell'Inghilterra apriva bocca senza sciorinare i piu nobili senti– menti di giustizia internazionale, senza promettere libertà a. tutte le pic– cole nazioni dell'u,niverso; senza votare all'obbrobrio delle anime ben nate l'imperialismo prussiano e senza definire la guerra come "la guerra per la pace." La esperienza doveva. dimostrare che quei signori mentivano. Salan– dra non partecipò a quelle menzogne. Mise subito i piedi nel piatto. Il suo "sacro egoismo" suonò come la ·traduzione italiana del Deutschland uber Alles. Era una franca dichiarazione di Realpolitik, e fece grande scandalo in Italia fra i democratici, e in Francia e in Inghilterra. in tutti gli am– bienti. Machiavelli insegna: A un principe non è necessario avere tutte le sopradette qualità (pietà, fedeltà, umanità, integrità, religione), ma è ben necessario parere di averle. Anzi ardisco dire questo: che avendole e osservandole sempre, sono dannose; e fingendo d'averle sono utili. Debbe avere, adunque, un principe gran cura che non li esca mai di bocca una cosa, che non sia piena delle soprascritte cinque qualità, e parrà a vederlo e udirlo tutto pietà, tutto fede, tutto integrità, tutto religione. · I diplomatici e i ministri inglesi e francesi, durante la. guerra del 1914-1918, applicarono puntualmente gli insegnamenti di Machiavelli e ne ricavarono grandi profitti. Salandra, nelle sue memorie, osserva che dopo tutto il suo sacro egoismo non fu né migliore né peggiore di quello de– gli altri, e che anche il presidente Wilson affermò che la politica estera americana doveva ispirarsi agl'interessi dell'America, e non a quelli degli 517 BibliotecaGino Bianco

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