Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La diplomazia italiana nella guerra mondiale dalla frontiera della Luna difendere la Terra, i militari domanderanno subito il pianeta Marte perché necessario a difendere dalla frontiera del piane– ta Marte la Terra e la Luna. Vi sono due frontiere strategiche tra il Tirolo del nord e il Trentino italiano: piu a nord la linea del Brennero, che separa il Tirolo del nord dal TirÒlo del sud, o Alto Adige; e piu a sud un'altra linea di alte mon– tagne, le quali separano il Tirolo del sud, o Alto Adige, dal Trentino ita– liano. C-esàre Battisti, che era geografo di professione e conosceva il ter– reno del Trentino e dell'Alto Adige come nessun altro, e che fu l'anima– tore del movimento nazionale italiano nel Trentino nei vent'anni prima della guerra, era di opinione che la linea delle montagne piu a sud co- stituisse anch'essa un'eccellente frontiera strategica. · Né era difficile comprendere che arrestandosi alle montagne piu a sud, l'Italia avrebbe evitato le difficoltà locali e internazionali derivanti da una popola_zione tedesca sottomessa a un'amministrazione italiana non desi– derata. Le minoranze nazionali scontente non sono mai state una sor– gente di forze per nessun paese. Non c'era senso comune a creare un ir– redentismo tedesco nel momento stesso in cui si domandava che fosse re– sa giustizia all'irredentismo italiano. Bisognava aggiungere che oramai l'arte della guerra ha tolto alle fron– tiere strategiche molta della loro importanza. Francesi e tedeschi hanno creato nei paesi renani in aperta pianura la linea Maginot e la linea Sieg– fried, che sono altrettanto difficili a sormontare quanto le piu alte catene di montagne di questo inondo. Nel 1914 questo fatto era ancora nascosto all'avvenire. Il boccone piu difficile a fare inghiottire agli italiani era la Dalma– zia. Perciò sulla Dalmazia i nazionalisti e gli agenti degli armatori trie– stini concentrarono le loro ragioni "strategiche." Ma se c'era· un territorio per cui le ragioni strategiche non avevano senso quello era proprio la Dal– mazia. La Dalmazia era ed è per gli slavi d_elsud quello che la Toscana è per l'Italia. Se avesse conquistato la Dalmazia; l'Italia sarebbe stata ob– bligata a mantenervi in permanente stato di guerra una considerevole parte delle sue forze armate, per tenervi soggiogata la popolazione slava e per di– fendere il _paesein caso di guerra contro gli assalti del retroterra slavo. Le forze che sarebbero rimaste immobilizzate in Dalmazia, sarebbero state sot– tratte alla difesa delle frontiere italiane, assai piu vitali, verso la Francia o l'Europa centrale. La Dalmazia avrebbe rappresentato un peso.morto non solo per la, guerra continentale, mà anche per la guerra navale. I naziona– listi· affermavano che, occupando la Dalmazia, l'Italia si sarebbe assicurato il dominio dell'Adriatico, dato che la costa della Dalmazia era ricca di basi navali, mentre la costa della penisola italiana nell'Adriatico ne era sprovvista. La. verità era ed è che il dominio del mare è assicurato non dalle ·basi navali, ma dalle forze mobili piu potenti, quando queste pos– sano fare assegnamento su un numero sufficiente di basi navali. Pos- 507 Biblioteca Gino Bianco

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