Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La diplomazia italiana nella guerra mondiale Il 13 agosto, nuove insistenze: eva far e all'Italia larghe promesse pur di raggiungere una intesa provvisoria: finita occorr . . • 1 · 1· la guerra, si sarebbero fatti i conti con e pretese 1ta 1ane. Era come parlare a un muro. Berchtold era sempre convinto che la neu– tralità italiana bastava ad assicurare la vittoria e non occorreva fare nes– sun sacrificio per assicurarla. L'accordo tra Berlino e Vienna per conten– tarsi, da ora in· poi, della sola neutralità italiana, deve essere avvenuto ver– so il 10 agosto. In una conversazione del 12 agosto con Avarna, Berch– told poté mettersi sul nuovo terreno. La dichiarazione di neutralità - disse - aveva creato del malumore a Vienna, nel primo momento. Ma in segu_ito~bbiamo p_otut~ app_rezzar~l<; cause, ~he _hanno obbl}gato l'Italia a prendere questa attitudme, e oggi noi vediamo 1 a~i?n~ ~ell Italia s_ott? un altra luce. In queste condizioni, noi ci contenteremo della neutrahta italiana, convmti che essa sarà mantenuta con lealtà. Non è intenzione del governo austriaco spostare il presente equilibrio nei Balcani e nell'Adriatico; ma non mancheremo di cercare lealmente un accordo preventivo coll'alleato italiano, qualora un'azione di questo genere diventi ne– cessaria. Per rendere meno difficili i rapporti col governo italiano, Berchtold richiamò da Roma l'ambasciatore Merey, i cui modi insolenti e brutali non erano piu di stagione (11 agosto) e mandò al suo posto il barone Mac– chio col programma di sostituire al tono arrogante il tono amichevole. Se San Giuliano avesse continuato a voler eliminare la "diffidenza fra i due paesi," "intendendosi sui mezzi concreti per conciliare gli interessi delle due parti," Macchio doveva dichiarare di essere autorizzato ad entrare in qualunque con;versazione potesse contribuire a dissipare gli eventuali malintesi o a rafforzare i vincoli dell'alleanza [messosi per questa via, doveva] evitare che si rompesse il filo della conversazione [ma doveva anche] evitare che la conversazione arrivasse al punto, in cui l'altra parte elevasse pretese sui territori appar– tenenti alla Monarchia L. .J Se San Giuliano farà proposte concrete V.E. si limiti a rice– verle. Se farà allusioni al Trentino o a qualche altro territorio austriaco, sarà il caso di far valere la impossibilità di venire all'accordo, che desideriamo. Macchio avrebbe potuto mostrarsi disposto a secondare gli interessi italiani nel Mediterraneo o nella ferrovia Serbia-Adriatico. Mentre Berchtold teneva il tono soave, i diplomatici francesi e russi assumevano il tono brusco. Carlotti, nei colloqui con Sazonoff e con Pa– léologue, cominciò a notare "una leggera sfumatura di minaccia." In una conversazione del 12 agosto, Sazonoff metteva un aut aut: non poteva c?nsentire sulle sue_p_roposteuna lunga discussione a base di controproposte: fra qualche giorno, forse, la ?'np~ice Intesa non avrebbe avuto piu ragione di mantenere le sue offerte, data la eventuahta di una battaglia fra le forze anglo-francesi e le austriache. di Sospinti di. qu~ e là da tante e cosi opposte correnti di lusingi! minacce, d1 ms1d1e, Salandra e San Giuliano riuscivano con grande dif- 489 BibliotecaGino Bianco

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