Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte quinta E prevedendo il malumore di Merey per quest'atto di debolezza, gli spie– gò che si era deciso a fare questo passo verso la tesi italiana, perché l'Austria stava giocando una grande partita, in cui occorreva superare serie difficoltà, e in cui poteva fallire, se le Potenze della Triplice non si tenevano strette insieme. Siccome poi in alcuni giornali italiani si cominciava ad accennare al Trentino come a possibile compenso da chiedere, Berchtold avverti il gover– no di Berlino che "se veniva in questione la cessione di una qualunque parte del territorio austriaco, l'argomento non doveva essere neanche di– scusso." In risposta alla dichiarazione di Berchtold, il governo di Berlino consenti esplicitamente (29 luglio) che "la separazione dalla Monarchia di una parte dei suoi territori non poteva costituire oggetto neanche di discus- . ,, s10ne. Cosf Berlino e Vienna erano d'accordo nel rifiutare compensi per le oc– cupazioni temporanee; eran d'accordo nel non accettare una discussione im– mediata sulla entità dei compensi per le occupazioni permanenti; erano d'ac– cordo, per il momento in cui fosse venuta in discussione la entità dei com– pensi, nel rifiutare il Trentino. Berchtold, poi, per conto proprio, non am– metteva concessioni neanche per Vallona. In conclusione la dichiarazione di Berchtold che era disposto ad entrare in negoziati nella qmst1one dei compensi per il caso che fosse obbligato a procedere ad una occupazione del territorio serbo, che non si dovesse considerare come puramente transitorio, sì riduceva a un bel nulla. A questa comunicazione, San Giuliano rispose il 29 luglio con un pro– memoria nel quale dichiarava di non potere rinviare ad altro tempo la di– scussione dei compensi: è evidente che un accordo su questo punto è urgente [...] la collaborazione cordiale della diplomazia italiana e della diplomazia austro-ungarica deve essere fondata sulla base dell'articolo VII [...] senza questa base è da temere che la collaborazione cordiale non sarebbe possibile [...] finché sussisterà un dubbio sulla interpretazione, che l'Austria dà all'articolo VII, l'Italia non può seguire una politica diretta a facilitare oggi o piu tardi le occupazioni temporanee o definitive da parte dell'Austria-Ungheria; al contrario dovrebbe favorire tutto ciò che diminuisce la probabilità di queste occupazioni. Nel promemoria San Giuliano esprimeva il vivo desiderio di rafforzare sempre piu tra le due Potenze alleate quegli intimi rapporti, che hanno fatto tanto progresso in questi ultimi anni, e debbono farne altri avendo per base l'accordo e la conciliazione degli interessi reciproci; e concludeva augurando che le conversazioni amichevoli e sincere conducessero al piu presto possibile ad un risultato che permettesse la collaborazione, in una politica comune. 474 BibliotecaGino Bianco

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