Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La Triplice Alleanza trali, finché né Francia né Germania né Austria intendessero turbare la pa– ce: che se la pace fosse stata sconvolta, com'è avvenuto nel 1914, dalla Germania e dall'Austria, l'Italia avrebbe rivendicato tanto piu liberamente il diritto di dichiararsi sciolta da ogni obbligo di solidarietà, quanto piu cor– diali fossero stati in quel momento i suoi rapporti con le Potenze antiger– maniche. Nel 1891 l'opinione pubblica francese non vedeva per l'Italia che due alternative: o con la Francia, o contro la Francia. E la tattica tentata dal marchese Di Rudinf parve senz'altro naufragare, e avere ottenuto solo il resultato di rendere piu tenaci i vincoli fra l'Italia e le Potenze centrali e l'Inghilterra. Ma il tentativo, riescito male verso la Francia, ebbe migliore resultato verso la Russia, allorché il ministro degli affari esteri di Russia, conte De Giers, venne in Italia nell'ottobre del 1891. Che cosa sia stato stabilito nei colloqui che si ebbero, allora a Milano e a Monza, fra De Giers, Rudinf, re Umberto e Nigra, ambasciatore italiano a Vienna, non è stato mai ufficialmente notificato. Che Di Rudinf abbia fatto conoscere al ministro russo il testo dei trattati della Triplice, fu subito affermato da alcuni giornali e immediatamente smentito dall'Agenzia Stefani. 26 Nel gennaio del 1894, poco dopo il ritorno di Crispi al Governo, le Hamburger Nachrichten e il Times, i cui corrispondenti facevano parte del- 1' entourage crispino, annunziarono che nelle interviste di Milano e di Mon– za l'Italia e la Russia si erano accordate per assicurare l'Italia nel caso che la Triplice in guerra con la Duplice fosse stata sconfitta, o per mutare la posizione dell'Italia da alleata in neutrale in caso di guerra. E qualcosa di simile ripeteva la Neue Freie Presse nell'autunno del 1896. 27 Si trattava evi– dentemente di frottole, o tutt'al piu di adulterazioni di elementi reali, che il marchese Di Rudinf smentf e fece smentire vivacemente dai suoi amici, chiamando calunniatori i giornalisti che avevano messo in circolazione quel– le informazioni, e sfidandoli a indicare le fonti di esse. Ma nell'autunno del 1896, quando Bismarck fece scoppiare sulle Ham– burger Nachrichten la bomba della rivelazione del trattato segreto di con– troassicurazione russo-tedesco del 1887, le Neueste Leipzi·ger Nachrichten, an– ch'esse organo bismarckiano, e le stesse Hamburger Nachrichten, ritorna– no ad affermare che anche l'Italia aveva fatto nel 1891 con la Russia un trattato di controassicurazione analogo a quello che Bismarck aveva fatto nel 1887. Non trattasi di un trattato di neutralità - fa scrivere Bismarck su le Neueste Leip– ziger Nachrichten - e nemmeno di mutua cooperazione. La Russia con quel trattato si assumeva di fare da mediatrice nel caso che l'Italia implicata in una guerra di coalizione venisse per causa di essa ad avere degl'imbarazzi da parte della Francia. L'Italia, invece, faceva alla Russia alcune concessioni, negative se vuolsi, perché mentre non prometteva 26 BILLOT, La France et l'Italie, I, 355. 27 "Opinione liberale," 23-25-29, 31 gennaio 1894; "Tribuna," 2 dicembre 1896. 25 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=