Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La Triplice Alleanza tante o aggressivo, e queste relazioni corrette con la Francia gli consenti– rono nel rinnovamento della Triplice del 1887 di far valere efficacemente gli interessi dell'Italia ·di fronte alla Germania e all'Austria. Crispi, sia che vi fosse sollecitato da Bismarck, sia che s'illudesse di po– ter trascinare lui le Potenze centrali e l'Inghilterra a riaprire nell'interesse dell'Italia la questione mediterranea, aveva rotto il sapiente equilibrio prati– cato da Robilant, e i tre anni e mezzo del suo governo avevano fatto credere spesso imminente una guerra con la Francia, diffondendo il sospetto che la . Triplice non fosse quell'alleanza esclusivamente difensiva e pacifica, che le dichiarazioni ufficiali affermavano. ' Di Rudinf, nel 1891, accennò a voler tornare alla politica di Depretis e Mancini. E mentre affermava che egli non era venuto al ministero "per rallentare i vincoli della Triplice Alleanza e molto meno per scioglierli," insisteva che la Triplice non obbligasse Fitalia a vivere in attrito con le altre nazioni, che la Triplice non era strumento di guerra, che egli intendeva "mantenere e consolidare sempre piu i rapporti colla vicina Fraricia," çhe fosse per l'Italia anche "dovere di lealtà verso gli stessi alleati eliminare ogni provocazione, ogni minaccia, ogni aggressione, che potessero essere cagione di turbamento in Europa. 1112 Date queste manifestazioni, il rinnovamento im– mediato della Triplice deve essere servito al marchese Di Rudinf per dissi– pare il sospetto che egli volesse andar troppo avanti sulla via dell'amicizia italo-francese. E si comprende che anche il governo inglese abbia avuto un certo in- . teresse nel desiderare siffatta anticipazione. 13 Questo risulterebbe da una notizia !pubblicata nell;autunno del 1891 da "persçma che era in grado di essere bene informata 1114 : secondo cui il ministro Di Rudinf spiegava agli amici l'affrettato rinnovamento, con la considerazione che la Triplice "c'est le moyen d'assurer à notre politique la protection de l'Angleterre: de l'Angleterre, qui m'en fait une condition. 1115 Salvo ogni riserva sulla for~a di. queste indiscrezioni, sta il fatto che il Chiala, nella seduta della Camera dei deputati del 14 maggio 1891, parlando-in difesa della Triplice, metteva in luce specialmente la utilità e la necessità delle "speciali intelligenze'' prese coll'Inghilterra "contemporaneamente" alla .Tripµce del 188J1 6 : e non è da credere che abbia fatto questa senza un preventivo accordo col ministro degli esteri. E l'on. Maggiorino Ferraris - anche lui, certamente, non sen– za il consenso del Governo - nel Corriere della Sera del 6-7 giugno 1891, 12 Dichiarazioni alla Camera dei deputati, 7 marzo 1891; CmALA, La Triplice e la Duplice, pp. 533-42. - 13 Cfr. Avv. Ex-DIPLOMAT, Peace and the quadruple alliance, nella "Contemporary Review," dicembre 1894, p. 777: articolo pieno di inesattezze, ma caratteristico come documento dello stato d'animo di alcuni circoli politici inglesi. 14 CmALA, La Triplice e la Duplice, p. 545. 15 GIACOMELLI, Cinq mois de politique italienne, nella "Revue des deux mondes," 15 set– tembre 1891, p. 425. Anche il "Berliner Tageblatt" annunziava che l'Inghilterra s'era adoperata per il rinnovamento della Triplice (CHIALA, op. cit., p. 706). 16 CAMERA DEI DEPUTATI, Discussioni, XVIII Legislatura, la sessione, p. 1972. 23 BibliotecaGino Bianco

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