Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

Parte prima blicata solo nel 1913, conferma definitivamente la esattezza della notizia data dal Daily Telegraph dell'8 maggio 1891, che si diceva in grado di affermare che la nuova alleanza era già compiuta "negli stessi termini della prece– dente. " 5 Il giorno preciso della firma, poi, sembra sia stato il 6 maggio, stando alla National Zeùung di Berlino,6 e all'Hamburgùche Correspondent. 7 Il rinnovamento del 1891 avvenne, dunque, nove mesi prima della scadenza, mentre quello del 1887 era avvenuto appena tre mesi prima. E la fretta fu attribuita, in Italia e fuori, alla necessità, in cui si trovò il mar– chese Di Rudinf, succeduto a Crispi nel febbraio 1891, di dissipare i sospet– ti nati nelle Potenze alleate per le tendenze da lui manifestate a migliorare i rapporti fra la Francia e l'Italia. 8 La Triplice, infatti, per quanto alleanza strettamente difensiva, poteva essere praticata in maniere assai diverse. Depretis e Mancini, fra il 1882 e il 1885, avevano considerata la Tri– plice come tutt'altro che incompatibile con rapporti perfettamente cordiali colla Francia, anzi affermavano che "questa condotta schiettamente amiche– vole fosse precisamente il complemento dell'adottata politica" di alleanza con le Potenze centrali. 9 E si deve a questa maniera d'interpretare e realizzare i vincoli dell'Ita– lia con la Germania e l'Austria, se la costituzione della Triplice non ebbe come conseguenza immediata nessun sensibile peggioramento delle rela– zioni fra Italia e Francia. 10 Ben diverso atteggiamento avrebbe preferito Bismarck nell'Italia: Non è a dire che a Berlino - spiega il Chiala - si dubitasse menomamente che, se il casus fcxderis si fosse presentato, l'Italia non avrebbe compiuto il debito suo; ma si temeva che essa, non rendendosi capace appieno delle condizioni dell'alleanza, credesse di poter essere amica in pari grado delle Potenze centrali e della Francia. Si voleva bens1 che l'Italia mantenesse relazioni pacifiche colla sua vicina, ma non relazioni cordiali. 11 Il conte di Robilant, fra il 1885 e il 1887, si astenne dal coqueter avec la France, e cosf evitò i sospetti del vecchio cancelliere, permaloso e vendi– cativo; ma si studiò nello stesso tempo di scansare ogni atteggiamento irri- 5 In "Corriere della Sera," 9 maggio 1891. L'Agenzia Stefani ripeté per i giornali italiani la notizia del "Daily Telegraph," senza né commentarla, né rettificarla, né smentirla. 6 CHIALA, La Triplice e la Duplice, p. 562. 7 Numero del 28 maggio 1896: "Il 6 maggio corrente la Triplice Alleanza è stata prolun– gata fino al 1903": riportato dalla "Tribuna," 30 maggio 1896. - Finora si è ritenuto general– mente che il rinnovamento si debba datare col giugno del 1891. Ma nel giugno del 1891 avvenne solamente che il 28 e 29 giugno il marchese di Rudini affermò che la Triplice era incrollabile, e il 29 giugno la "Norddeutsche Allgemeine Zeitung" annunziò che il rinnovamento era un fatto com– piuto; e il giorno stesso l'imperatore Guglielmo in persona pubblicava la notizia del rinnova– mento, in maniera piuttosto originale, raccontandola sul piroscafo da Amburgo a Helgoland, al di– rettore della compagnia di navigazione (CHIALA,pp. 560-62). Ma da queste circostanze si può de– durre solo che sulla fine del giugno 1891 il rinnovamento era già avvenuto, non che fosse pro– prio alla fine di giugno e non del maggio, come ci rivela la lettera Crispi del 18%. 8 GIAC0MELLI, Cinq mois de politique italienne, in "Revue des deux mondes," 15 settem– bre 1891; CHIALA, La Triplice e la Duplice, pp. 553-54; BrLL0T, La France e l'Italie, I, 331. 9 Discorso Mancini, 13 marzo 1883: CAMERADEI DEPUTATI, Discussioni, XV Legislatura, la sessione, p. 1919. · 10 BILL0T, La France et l'Italie, I, 46. 11 CHIALA, La Triplice e la Duplice, p. 498. 22 BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=