Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La politica estera dell'Italia dal 1871 al 1915 Ecco parole-chiave per capire la politica del Di San Giuliano. La intesa italo-francese, e la promessa di neutralità fatta dal governo ita– liano al governo francese nel 1902, si fondava sugli accordi del 1900 sul Ma– rocco e sulla Tripolitania. Dopo che il governo francese aveva realizzata la sua ipoteca sul Marocco, e dopo che il governo italiano avesse realizzato la sua ipoteca su Tripoli, la intesa italo-francese sarebbe stata vuotata di ogni con– tenuto concreto. Di essa non sarebbe rimasto piu che la promessa di neutra– lità fatta dal governo italiano al governo francese in una guerra che non fosse provocata dalla Francia. A questo vantaggio, che il governo francese ricavava dalla intesa, non corrispondeva piu nessun vantaggio a favore del governo italiano. Dunque i rapporti italo-francesi entravano in una nuova fase. O la intesa italo-francese veniva nutrita con nuovi vantaggi per il governo italiano, o cadeva come un sacco vuoto. La intenzione del Di San Giuliano era appunto quella di lasciarla cadere per consolidare la Triplice Alleanza. La riprova di questa opinione si trova nel diverso atteggiamento, che Di San Giuliano tiene di fronte alle difficoltà, che gli vengono dall'Austria, e a quelle, che gli vengono dalla Francia. . Le proteste e le minacce continue, che il governo di Vienna fece nei primi sei mesi della guerra, se fossero state conosciute, avrebbero provocato una grande esasperazione in Italia. Di San Giuliano fece quel che poté per tenerle segrete. E quella parte di esse, che non poté sfuggire al pubblico, fu lasciata cadere al piu presto possibile dalla stampa ufficiosa italiana, come se si trattasse di incidenti senza importanza. Invece una grande risonanza fu data dalla stampa ufficiosa ad un inci– dente, assai meno importante, che turbò le relazioni fra l'Italia e la Fran– cia. Nel gennaio 1912, le navi italiane fermarono due piroscafi francesi, "M b " "C h " · · f · d ffi · 1· anou a e art age, su cm sospettavano v1 ossero armi e u eia 1 tur- chi destinati a raggiungere la Tripolitania attraverso la Tunisia. Erano inci– denti, che potevano essere accomodati con un po' di buona fede e di buona volontà reciproca. Infatti, il governo italiano propose che la vertenza fosse deferita al Tribunale dell'Aja. La proposta italiana fu telegrafata a Parigi la mattina del 19 gennaio e alle ore 13 dello stesso giorno l'agenzia Havas pub– blicò in Italia la notizia. Tutto sembrava accomodato. Ma il presidente del Consiglio francese, Poincaré, parlando dei due incidenti alle ore 15 alla Ca– mera francese, adoperò contro il governo italiano formule minacciose, che avevano l'andamento di ulti"matum, e non fece cenno della proposta fatta dfil governo italiano di rinviare la vertenza al Tribunale dell'Aja. Dimostrandosi energico, cosi'.a sproposito e cosi'.a buon mercato, Poincaré si assicurò un grande successo immediato nella maggioranza parlamentare e nei giornali militaristi e nazionalisti. Ma fece un enorme sproposito. Dette modo a Di San Giuliano di scatenare una v:iolenta campagna di proteste nei giornali italiani. Poincaré, quando capi'. lo sproposito commesso, cercò di ripararlo con prove di buona volontà, nei mesi successivi. Ma il "Manouba" e il "Cartha- 383 BibliotecaGino Bianco I

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