Gaetano Salvemini - La politica estera italiana dal 1871 al 1915

La politica estera dell'Italia dal 1871 al 1915 Ma una nuova cns1 scoppiò nell'ottobre del 1908, quando Aehrenthal procedette ad annettere all'Austria la Bosnia-Erzegovina. Il proposito di compiere quest'atto, egli lo aveva comunicato al ministro degli esteri russo, Isvolsky, il 15 settembre 1908, ma non aveva spiegato con precisione che la data era cosf vicina. Perciò Isvolsky poté protestare che la sua buona fede era stata sorpresa. Si aprf cosf una pericolosa crisi di sei mesi, in cui alle proteste del governo russo si aggiunsero quelle dei governi di Parigi e di Londra. Nel marzo del 1909 un ultimatum del governo tedescQal governo russo costrinse il governo di Pietroburgo a consentire in forma umiliante al fatto compiuto. La "Lega dei tre imperatori," risorta nel 1897, ritornò a morire. E questa volta morf per sempre. Fu questo il primo passo verso la guerra mondiale. Aehrenthal aveva comunicato anche a Tittoni nel settembre del 1908, la sua intenzione di annettere la Bosnia, ma neanche con Tittoni aveva defini– to la data. Perciò Tittoni fu preso anche lui alla sprovvista. Non era, da parte di Aehrenthal, una vera e propria violazione dell'art. VII della Triplice Al– leanza, in quanto la intenzione di _annetterela Bosnia era stata cosf prossima, costituiva una scorrettezza non amichevole, e rasentava il vero e proprio rnganno. Inoltre, per la seconda volta, dopo la crisi marocchina, si dimostrava chiaramente che dentro la Triplice Alleanza si era formata una speciale Duplice austro-germanica. Questa speciale Duplice non solo assicurava la collaborazione militare dei due governi in una guerra difensiva, ma impe– gnava il governo di Vienna ad assistere la Germania nella sua politica colo– niale, ed impegnava il governo di Berlino ad assistere l'Austria in nuove espansioni balcaniche. L'Italia rimaneva sul margine di questa Duplice austro-germanica, con impegni circoscritti ai soli due casi di una guerra difensiva comune, o di una guerra preventiva per la difesa della propria sicurezza intrapresa da una delle potenze alleate. In quale condizione si sarebbe trovata l'Italia, se la politica coloniale della Germania e la politica balcanica dell'Austria avessero condotto la Du– plice austro-germanica ad una guerra, che non rientrasse in nessuno dei due casi tassativamente definiti dal trattato di alleanza? 6. La intesa di' Racconigi Tittoni cercò meglio che poteva di calmare la inquietudine che si allar– gava in Italia. Spiegava che, in fondo, nessun mutamento era avvenuto nello t t " . . 1 " ' 1 ·f 11 s a u quo terntona e : c era stata so amente una n orma ne o stato "giuridico," ma i vantaggi, che il governo austriaco ricavava da questa no– vità, erano largamente annullati, perché Aehrenthal aveva ritirato dal San– giaccato di Novi Bazar i presidi austriaci, che vi stavano fino dal tempo del 371 BibliotecaGino Bianco

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